“Non deve essere una lotta solo per me. Per me...noi 41 bis siamo tutti uguali”. Sarebbero queste le parole pronunciate da Alfredo Cospito in un colloquio in carcere con altri detenuti al 41bis. Si tratta dei colloqui finiti poi al centro del caso Delmastro-Donzelli, i due esponenti di punta di Fratelli d’Italia di cui le opposizioni chiedono le dimissioni per la rivelazione di atti riservati sul 41bis. A rivelarlo in esclusiva è il quotidiano Repubblica, che riporta il contenuto di due documenti inviati dagli operatori della penitenziaria dell’istituto Bancali di Sassari al ministero della Giustizia. Documenti che il sottosegretario Andrea Delmastro avrebbe passato al collega di Fratelli d’Italia, che a sua volta li ha citati in aula nel suo intervento di martedì scorso sollevando l’ira del Pd. 

"Alle ore 19.45 udivo il detenuto Di Maio conversare col detenuto Cospito…”, si legge in un passaggio della relazione: il riferimento è a Francesco Di Maio, con cui Cospito condivide gli spazi di socialità al 41bis insieme a Francesco Presta e Pietro Rampulla, tutti condannati per mafia. “Di Maio - si legge - affermava di aver sentito alla televisione delle proteste su tutto il territorio nazionale di Cospito. Dichiarava che mai per nessuno aveva visto tali manifestazioni di solidarietà. Esortava Cospito a continuare tale battaglia, perché 'pezzettino dopo pezzettino si arriverà al risultato'”. “Il detenuto, quasi a prendere le distanze dai manifestanti – annota l’agente in un passaggio della relazione – riferiva: 'Questi stanno facendo casino in tutta Italia, me lo ha riferito anche il mio avvocato. Ci sono presidi e interviste in tutte le piazze d'Italia. Questi vengono a rompermi il cazzo ma deve essere una lotta contro il regime 41 bis e contro l'ergastolo ostativo, non deve essere una lotta solo per me. Per me...noi 41 bis siamo tutti uguali”.

La seconda relazione inviata a Via Arenula è relativa invece a un colloquio tra Cospito e Presta, in cui quest’ultimo esorta l’anarchico a proseguire nel suo sciopero della fame. Sulla rivelazione di questi documenti ora indaga la procura di Roma, dopo l’esposto presentato dal parlamentare dei Verdi Angelo Bonelli. Ieri il ministro della Giustizia Carlo Nordio, durante l’informativa alla Camera, ha spiegato che «gli atti che riguardano il 41bis sono sensibili, ma bisogna vedere di che atti si tratta, quale livello di segretezza abbiano, se e chi potesse averne conoscenza e se il destinatario potesse o meno condividerli con terzi».