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La Procura di Milano ha chiesto nuovamente al gip di archiviare il caso della morte di Alessandro Gallelli, il 21enne che nel febbraio 2012 è stato trovato morto in una cella del carcere di San Vittore, impiccato con un laccio. Episodio che è stato ritenuto più volte un suicidio. La nuova richiesta di archiviazione arriva dopo che il gip Domenico Santoro nel 2021 ha deciso di riaprire le indagini e rinviare il fascicolo in procura, chiedendo all’aggiunto Tiziana Siciliano, che dirige il dipartimento che si occupa della tutela della salute, dell’ambiente e del lavoro della procura, di indagare ancora sull’accaduto, valutando anche se si possa essere verificata una «eventuale azione di terzi che possa aver determinato la morte» del ragazzo. Questa mattina i genitori del 21enne, Mirella Maggioni e Andrea Galelli, si sono presentati in procura e hanno chiesto di poter parlare del caso con il procuratore Marcello Viola. «In questi 10 anni abbiamo conosciuto il mondo delle carceri - ha detto il padre del ragazzo - . Noi chiediamo solo che venga fatto un processo e che venga chiarito come è morto nostro figlio. Vogliamo solo giustizia per Alessandro, nulla di più». Anche la madre del giovane ha domandato a lungo di essere ricevuta per poter esprimere «tutto il dolore accumulato in questi anni - ha spiegato - . Noi potremmo stare a casa a piangere e aspettare, invece abbiamo deciso di lottare per conoscere la verità sulla morte di nostro figlio». I legali dei familiari del 21enne, gli avvocati Gabriele Caputo e Gabriele Pipicelli, stanno redigendo l’atto di opposizione alla richiesta di archiviazione, in vista di una nuova udienza davanti al gip.