Domanda: un magistrato può frequentare persone sottoposte ad indagini o intrattenere rapporti con soggetti che, secondo quanto indicato in una nota di polizia, appaiono "di dubbia moralità" senza che ciò comprometta la sua imparzialità e terzietà? E poi, può svolgere indagini su un collega che aspira a ricoprire il medesimo incarico senza doversi astenere?I quesiti sono stati posti dopo che il procuratore generale di Cagliari Roberto Saieva aveva inviato una nota al Consiglio superiore della magistratura con gli atti di un'indagine della Procura di Cagliari, che vedeva titolari l'aggiunto Gilberto Ganassi e il sostituto Guido Pani, con riferimenti al procuratore di Nuoro Andrea Garau e ai suoi rapporti con un indagato per riciclaggio e con un imprenditore definito in una nota di polizia "persona in grado di interloquire a diversi livelli".Ganassi e Garau erano entrambi in corso per la poltrona di procuratore di Cagliari. La procedura di conferimento dell'incarico direttivo, per la cronaca, era però stata sospesa.La risposta, dunque, l'ha fornita ieri il Plenum che ha votato l'archiviazione della pratica disposta dalla prima Commissione, quella per le incompatibilità, per entrambi i magistrati.Dal Csm una "doppia assoluzione"Per quanto riguarda Garau "non si ritiene, in un giudizio complessivo e finale, che possa ritenersi l'esistenza di una situazione di pregiudizio e di appannamento della autonomia e della imparzialità rispetto all'ambiente giudiziario nuorese: il tema delle frequentazioni, delle modalità di intrattenimento di rapporti con imprenditori e politici, soprattutto in realtà molto piccole, attiene più che altro al modello di magistrato che richiama, per un verso scelte ed approcci di natura strettamente personale e, per l'altro, a valutazioni che non spettano al Csm".Per Ganassi, invece, "ciò che resta insuperabile è la circostanza, emersa nel corso delle audizioni, per cui, oltre a ricoprire il ruolo di dirigente facente funzioni dell'ufficio e dunque in qualche modo onerato di gestire tale complessa e delicata vicenda, ha conservato la titolarità dell'indagine anche dopo la trasmissione della prima informativa da parte della Guardia di finanza riguardante il dottor Garau, suo diretto concorrente per il concorso in atto". "Si tratta - viene rilevato - di un profilo di eventuale omessa astensione per gravi ragioni di convenienza che, comportando la valutazione di un comportamento in astratto riprovevole del magistrato, esula dalla competenza della Csm". Per entrambi i magistrati, quindi, l'ultima parola spetterà al procuratore generale della Cassazione, titolare dell'azione disciplinare, al quale sono stati trasmessi gli atti."Grande apprezzamento per lavoro della Prima Commissione, che è arrivata a soluzioni condivisibili, equilibrate e coerenti, analizzando una pratica molto delicata". Sono state queste le parole del primo presidente della Suprema corte Giovanni Canzio al termine della discussione in Plenum su Ganassi e Garau. E, visto che la vicenda è nata dopo la trasmissione di atti di indagine al Csm, l'Ufficio Studi, ha aggiunto Canzio, "dovrà effettuare una seria riflessione sulla legittimità delle prassi di trasmissione delle intercettazioni dalle Procure al Csm nel corso delle procedure di nomina ad incarichi direttivi come in questo caso, potendo esse influire sulle decisioni della competente commissione alla stregua di parametri estranei a quelli previsti dalle fonti normative in materia". Il primo presidente ha richiamato in proposito una recente decisione della Cedu riguardante un'analoga vicenda concernente un giudice turco. Stesso apprezzamento per il lavoro della Commissione e condivisione per le parole di Canzio è stato espresso dalla consigliera laica Paola Balducci.A questo punto sia Ganassi che Garau potranno tornare in gioco per il ruolo di procuratore di Cagliari.