Si dividono, gli avvocati, ma sanno unirsi nel ricordo dei colleghi che sono scomparsi e che continuano a vivere nell'attività quotidiana. Paola Rebecchi è il nome che fa venire i brividi, qui a Rimini, perché proprio dal Palacongressi si mise in viaggio in auto quattro mesi fa, l'11 giugno, quando un incidente nell'autostrada per Bologna le tolse la vita.E a lei è stato intitolato il solo dibattito "a tema" dei primi due giorni, svolto nella serata di giovedì dedicato alla difesa d'ufficio. La battaglia, cioè, a cui Rebecchi aveva dedicato tutte le proprie energie e che nel febbraio 2015 ha vinto, con la legge approvata sulla base del suo lavoro.Nella tavola rotonda dell'altro ieri lo hanno ricordato l'Ucpi e la Camera penale di Roma - le due "case" dell'avvocata scomparsa - il Cnf, l'Oua e persino l'Anm, rappresentata all'incontro da un magistrato sempre attento al dialogo con gli avvocati come Giacomo Ebner. Si è ricordata e analizzata la nuova disciplina, la sua diretta derivazione dallo studio condotto da Rebecchi come coordinatrice dell'osservatorio per la Difesa d'ufficio dell'Unione Camere penali.Paola partì dall'analisi di un campione di mille difensori della Capitale. E indicò la necessità di "stringere" le norme sui requisiti di ammissione: comprovata esperienza in materia penale, 24 mesi di percorso formativo, successiva iscrizione a un elenco subordinata all'esito di un esame finale.E ancora, verifica annuale del persistere di quei requisiti, secondo precisi parametri: almeno dieci difese effettive, esercitate cioè in udienze non oggetto di mero rinvio, e a condizione che non siano più di 3 quelle celebrate dinanzi a un giudice di pace.Paola ebbe la gioia di veder riconosciuta nella nuova legge il proprio lavoro, anche a Rimini i colleghi hanno ricordato con dolore e nello stesso tempo riconoscenza l'opera da lei compiuta, che poche settimane fa ha consentito al ministro Orlando di emanare un provvedimento sulla compensazione tra i crediti vantati dai difensori d'ufficio e le loro pendenze previdenziali. Misura che senza il lavoro dell'avvocato Rebecchi probabilmente non sarebbe mai arrivata.