Venerdì 26 Dicembre 2025

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Il Covid non ha fermato la Consulta, la presidente Cartabia: "Dovevamo garantire il diritto"

La Corte Costituzionale non ha bloccato la sua attività nemmeno durante la chiusura forzata, creando anche un podcast che racconta il "dietro le quinte"

01 Luglio 2020, 22:41

13 Dicembre 2025, 02:14

Il Covid non ha fermato la Consulta, la presidente Cartabia: "Dovevamo garantire il diritto"
Continuità, pienezza del contraddittorio e ragionevole durata del processo. Il lockdown imposto dall’epidemia di coronavirus non ha fermato il lavoro della Corte Costituzionale, come ha sottolineato la presidente Marta Cartabia, intervenuta ad Agora Estate, ricordando i tre principi della giustizia costituzionale garantiti anche durante il periodo di chiusura. Anzi, i mesi di quarantena hanno forse permesso di “gettare un ponte per rafforzare illegame con i cittadini”, secondo le parole della stessa presidente. Che nel corso del suo pur breve mandato alla guida della Consulta – iniziato l’11 dicembre 2019 e che avrà termine il 13 settembre 2020 per scadenza del novennato come giudice costituzionale – ha saputo innovare la Corte sia dal punto di vista procedimentale sia tecnologico, avvicinandola al comune sentire dei cittadini. Una Corte che già dai viaggi nelle scuole e nelle carceri – da quest’ultimo è statotratto il docufilm Viaggio in Italia: la Corte Costituzionale nelle carceri – si eradimostrata attenta alle tematiche sociali che investono la comunità, fino a spiegarle attraverso un podcast nato in pieno lockdown.“Abbiamo iniziato a parlare dell’iniziativa già dallo scorso autunno – ha detto Cartabia – I podcast sono uno strumento di grandissimo sviluppo educativo soprattutto per i giovani, che apprendono molto durante l’ascolto”. E così, sin dalla puntata La Costituzione e la Repubblica, registrata dalla stessa presidente e pubblicata lo scorso 2 giugno, i cittadini possono ascoltare le voci dei giudici che spiegano, ad esempio, il rapporto tra la Corte e il carcere, l’economia, gli stranieri. Tra le novità di cui ha parlato la presidente Cartabia anche i processi “con una maggiore partecipazione della società civile e di esperti, per rafforzare il legame di fiducia tra cittadini e istituzioni”. E ne ha parlato sempre al plurale perché, ha spiegato, “la Corte è un collegio ampio, ed esserne alla guida vuol dire valorizzaretutti i contributi”. Avvicinandosi il momento dell’addio alla Consulta (il mandato di giudice costituzionale non è rinnovabile), la presidente ha risposto alla domanda su cosa farà dopo il 13 settembre, spiegando che tornerà agli studiaccademici e all’insegnamento universitario. “Credo che il lavoro educativo di formazione delle nuove generazioni sia un contributo che si dà non soltanto per lo svolgimento di un’attività professionale – ha concluso – ma anche per la crescita del Paese”.