Se da un lato i quattro Tribunali abruzzesi (Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto) tirano un sospiro di sollievo per la proroga della loro apertura fino al 31 dicembre 2023, non possono fare lo stesso gli avvocati e i cittadini delle Isole di Ischia, di Lipari e dell’Elba. La chiusura delle sezioni distaccate dei Tribunali di Napoli, Barcellona Pozzo di Gotto e Livorno è stata confermata per fine anno. I tre uffici giudiziari vennero risparmiati nel 2014 per le specificità territoriali e la mancanza di continuità territoriale, dopo le sforbiciate apportate con la rivisitazione della geografia giudiziaria del 2012. Ora si ripiomba nelle preoccupazioni. Gli emendamenti che prevedevano la proroga dell’apertura delle sezioni distaccate insulari sono stati recentemente bocciati. Avvocati e amministratori dei Comuni interessati insistono sullo spostamento della proroga di altri due anni, onde evitare disservizi gravi. Di qui la richiesta che sia emendato il decreto milleproroghe per uniformarsi alle decisioni prese per i Tribunali abruzzesi. La chiusura programmata per il 31 dicembre prossimo comporterà, secondo i Sindaci dei Comuni coinvolti «ulteriori disagi alle popolazioni delle Isole minori». Senza dimenticare, inoltre, che conservare le sedi distaccate dell’Elba, di Ischia e di Lipari non comporta spese per l’assenza di canoni di locazione. Gli immobili sono di proprietà degli enti, concessi in comodato d’uso gratuito al ministero della Giustizia. Il Cnf è sceso subito in campo ed è intervenuto con una delibera in cui chiede che il decreto milleproroghe venga emendato per garantire la proroga per almeno altri due anni. «Il Consiglio Nazionale Forense – è scritto nel documento inviato alla ministra Cartabia e ai presidenti delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato - prende atto con soddisfazione dell’approvazione dall’emendamento al decreto milleproroghe da parte delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera relativo alla proroga del funzionamento dei Tribunali di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto. Osserva, di contro, che è stato accantonato l’emendamento relativo alla proroga delle attività delle sezioni distaccate di Portoferraio (Isola d’ Elba), Ischia e Lipari, ripristinate in forza del D.lgs. n. 14/2014, motivato dalla specificità territoriale, dai gravi problemi legati all’insularità ed alla mancanza di continuità territoriale con i Tribunali Distrettuali». Da via del Governo Vecchio si sottolinea l’importanza delle sedi distaccate in quanto «rappresentano un presidio di legalità fondamentale per garantire ai cittadini di tali comunità l’accesso alla giustizia». Francesco Del Deo, sindaco di Forio, sull’Isola di Ischia, e presidente dell’Ancim (Associazione nazionale comuni isole minori) ha sollecitato l’intervento della ministra Cartabia, sottolineando che le sezioni distaccate «operano con risultati positivi per il servizio giudiziario e per il lavoro espletato». «Tali sezioni – scrive Del Meo in una lettera inviata alla guardasigilli - garantiscono lo smaltimento di un elevato contenzioso in sede penale e civile. In particolare, per fare un esempio, la sezione dell’Isola di Ischia, territorio con una popolazione stanziale di circa 70mila abitanti, che nel periodo estivo raggiunge le 300mila unità, dispone di tre magistrati (di cui due togati) addetti al settore civile, ove vengono smaltiti 1.500 processi civili ordinari e 4.000 procedure esecutive all’anno, e di tre magistrati (di cui un togato), addetti al settore penale ove pendono oltre 4mila processi ordinari. Le sezioni distaccate dell’Elba, Ischia e Lipari svolgono una attività molto produttiva per il servizio della giustizia civile e di quella penale, superiore a quella di tanti altri Tribunali periferici». Il primo cittadino del Comune ischitano rileva che «non si comprende perché vi sia la proroga per i Tribunali abruzzesi di Vasto e di Lanciano, che, oltretutto, distano tra loro circa dieci chilometri e poco più dal Tribunale di Pescara, senza alcun problema di continuità territoriale rispetto alle isole». «Le sezioni distaccate dei Tribunali insulari», conclude Del Deo, «hanno competenza territoriale per aree di particolare pregio ambientale e, quindi, la presenza del presidio giudiziario serve a garantire efficienza e prontezza di decisioni a tutela del territorio, che secondo gli obbiettivi del governo assurge a valore pregnante».