«Un emendamento del Pd al ddl penale prevede che se il processo dura un tempo irragionevole non cè più prescrizione, ma il condannato ha diritto a uno sconto di pena. Così i magistrati ritardatari avranno la coscienza a posto e se la prenderanno ancora più comoda. Si chiamerà attenuante democratica». È quanto scrive sul suo profilo Twitter Enrico Costa, deputato e responsabile Giustizia di Azione. Parole alle quali ha prontamente replicato Alfredo Bazoli, capogruppo del Pd in Commissione Giustizia. «Quella che l'onorevole Costa, con sufficienza, definisce "l'attenuante democratica", è un rimedio alla eccessiva durata del processo che riduce la pena al condannato sul presupposto che un processo troppo lungo è esso stesso una anticipazione della pena. Un principio civile, che non per caso esiste e funziona in paesi civilissimi come la Germania e la Spagna. E che non è in conflitto con l'estinzione del processo se la durata diventa eccessiva, come prevede la proposta del partito democratico. L'onorevole Costa dovrebbe fare meno battute e studiare un po' di più». Ma la controreplica non si è fatta attendere: «Accolgo linvito del collega Bazoli a studiare di più. Comincio dagli atti parlamentari: e scopro che lui ed il suo partito si erano scagliati -con interventi durissimi- contro lo stop alla prescrizione quando erano avversari dei 5 Stelle. Oggi che sono al guinzaglio del M5S invece lo difendono, inventandosi fantasiosi rimedi sulla pelle dei cittadini. Conto di pubblicare al più presto lesito degli studi a cui mi invita Bazoli, così sarà evidente a tutti la piroetta democratica».