I fatti. Dominique Strauss-Kahn, economista francese, diverse volte ministro, socialista, nominato nel 2007 direttore del Fondo monetario internazionale.E tuttavia, nonostante si tratti di un personaggio di primo piano della vita pubblica, questa nomina deve aver lasciato insoddisfatti e perfino preoccupati quelli che veramente contano, vale a dire i grandi gruppi di pressione finanziaria e gli speculatori internazionali.Infatti, Strauss-Kahn è un economista keynesiano, che non è una parolaccia, ma soltanto un aggettivo per dire che egli si riferiva e faceva proprie le dottrine economiche di Keynes in tema di vigilanza statale sull'economia e sulla finanza, in tema di limitazione del liberismo selvaggio, in tema di controllo dei mercati internazionali.Un tipo così, di cui si vociferava che già nel 2009, quando la crisi internazionale era cominciata appena da qualche mese, avesse predisposto un serio piano di salvataggio delle economie più deboli d'Europa - quelle di Grecia e Portogallo - vale a dire un piano che salvasse davvero le due nazioni senza portarle al collasso, spingendo al suicidio decine di poveracci annegati nei debiti fra le spire voraci delle banche, non poteva certamente piacere ai padroni del vapore: troppo interventista, troppo keynesiano, troppo pericoloso insomma.Che fare, allora? Semplice: toglierlo di mezzo, lasciando che quella poltrona venisse occupata da altra persona, in linea con i desideri dei grandi finanzieri internazionali, capaci di decidere delle sorti degli Stati e delle loro economie.Ma come toglierlo di mezzo? In modo possibilmente rapido e sicuro.Ed ecco dunque ciò che accade, libero ciascuno ovviamente di ritenere i fatti che seguono puramente occasionali e non teleguidati da una mano sapiente ed esperta che sa dove vuole giungere.Strauss- Kahn si trova in un grande albergo di New York per ragioni legate al suo ufficio. Sta per lasciare la stanza occupata perché l'attende un aereo che lo condurrà a Parigi.Tuttavia, stranamente, prima che ne esca e, pare, mentre ha appena finito di farsi la doccia, entra una cameriera, senza bussare (come poi verrà accertato). Strauss-Kahn, irretito subitaneamente dall'avvenenza della donna, le salta addosso nel tentativo di violentarla, cosa che non si capisce se avvenga fino in fondo.Subito dopo, indisturbato, lascia la stanza, si reca alla reception, regola il conto e, dopo aver lasciato il bagaglio in custodia all'albergo, si reca ad un appuntamento con la figlia per pranzare insieme in un ristorante nei pressi dell'albergo.Dopo il pranzo, ritira il bagaglio e si reca, sempre indisturbato, all'aeroporto dove l'attende il volo per Parigi. Ma mentre sta per salire sul velivolo, accorgendosi di aver dimenticato uno dei suoi cellulari in albergo, telefona e prega di poterlo ricevere in fretta tramite un fattorino.Dopo un'ora, insieme al fattorino, giungono agenti di polizia che procedono al suo arresto davanti a decine e decine di viaggiatori allibiti, con l'accusa di violenza carnale ai danni della inserviente dell'albergo.Da qui, un vero scandalo internazionale, fotografie e servizi a livello mondiale, per settimane rotocalchi e telegiornali di ogni dove che non si occupano di altro.Ovviamente, Strauss-Kahn, condotto in carcere, deve immediatamente dimettersi da Direttore del Fondo monetario internazionale, lasciando il posto a Christine Lagarde, attuale direttrice, che, a prescindere dal fatto di essere lei stessa accusata e posta sotto processo in Francia per una storia di corruzione, sappiamo cosa ha combinato dal 2011 in poi nella gestione della crisi mondiale.Basti ricordare una espressione a lei attribuita, nel momento peggiore, a proposito della situazione intollerabile della Grecia, quando disse, nonostante i suicidi giornalieri, che i greci dovevano mettersi in testa di pagare i loro debiti fino alla fine.I grandi speculatori e i gruppi finanziari internazionali dovettero essere allora ben contenti di aver collocato lei al posto di Strauss- Kahn.Tutto a posto dunque? Nulla di strano?Non proprio. Infatti, basta seguire con un minimo di attenzione e di senso critico lo svolgersi dei fatti sopra succintamente elencati per intendere come molto rimanga oscuro sollecitando una lettura diversa dei medesimi fatti, tale da condurre subito alla consapevolezza della innocenza del politico francese.Punto primo. Essendo evidente che Strauss-Kahn ha un punto debole, quello delle donne (ma avrebbe ben potuto avere quello del gioco o del liquori), bisognava colpirlo proprio su questo aspetto, in modo da rendere credibile l'accusa a lui mossa di violenza sessuale.Punto secondo. Chi conosce i grandi alberghi americani sa bene che le distanze interne sono enormi e che per recarsi dalla propria camera alla reception possono occorrere anche dieci o più minuti di camminata a buon passo, per non parlare dell'attesa degli ascensori e del tempo necessario per interloquire con l'incaricato per i clienti, sia pure di chiara fama come Strauss- Kahn.Ebbene, per tutto questo tempo che possiamo tranquillamente stimare di circa venti minuti, la inserviente non ha urlato, non ha chiesto aiuto, non è corsa lungo i corridoi: nulla di nulla.Silenzio assoluto. Non vi sembra strano per una donna appena violentata? E per di più nel corso del servizio al quale è addetta?Punto terzo. Uno che ha appena consumato un reato odioso come la violenza sessuale ai danni di una inserviente di un albergo e che poi pensa bene di rimanere nei paraggi, pranzando con la figlia in un noto ristorante che si trova nelle vicinanze, e dove poteva esser noto a tutti si fermasse spesso a desinare, o è un pazzo o è, semplicemente, del tutto innocente del fatto che si presume abbia commesso. O no? Vi sembra che Strauss-Kahn fosse pazzo?Punto quarto. Uno che sa di aver violentato una donna in albergo, giunto nei pressi dell'aeroporto, telefona in albergo per far sapere a tutti dove si trova nel caso desiderassero arrestarlo? Che forse Strauss-Kahn sia del tutto scemo?In questa prospettiva, parve normale che qualche mese dopo questi fatti, egli sia stato del tutto assolto dal reato contestato e che il pubblico ministero che lo perseguì sia stato invitato caldamente a darsi ad altre attività a lui più consone.Tuttavia, resta il fatto indubitabile che già dal primissimo momento ci si poteva ben rendere conto che si trattava di accuse che non stavano per nulla in piedi e che mai sarebbero state in grado di farlo.Invece, si andò avanti, probabilmente per il semplice motivo che ciò che davvero importava non era certo giungere ad una condanna definitiva di Strauss-Kahn in sede giudiziaria.Importava invece liberare la poltrona dove egli stava seduto, in modo da metterla a disposizione di altra persona, come quella attuale, che fosse incline ad una necessaria malleabilità verso gli odierni padroni del mondo: i facitori della grande finanza internazionale.Per ottenere questo scopo non occorreva giungere ad una condanna definitiva o anche non definitiva del politico francese, bastando che invece ci si limitasse ad un'azione spettacolare di arresto che lo costringesse alle dimissioni, come è puntualmente avvenuto.Ciò dimostra quale e quanto potente sia il potere di cui godono i depositari dell'esercizio dell'azione penale, come peraltro accade anche in Italia.Ma una differenza fra Italia e Stati Uniti c'è e non è di poco conto. E sta precisamente nel fatto non secondario che mentre in Italia il pubblico ministero che avesse inaugurato una tale iniziativa avrebbe avuto la gloria delle prime pagine dei giornali e poi sarebbe stato promosso anche in caso di un clamoroso abbaglio, al contrario, negli Stati Uniti, un tale funzionario è scomparso dalla vita pubblica.Perché forse negli Stati Uniti sanno ciò che in Italia sembriamo aver dimenticato e che, pure, fu notato da Manzoni: e cioè che l'errore c'era e che era tale da poter esser visto da quelli stessi che lo commettevano.