Il nostro Paese è più sicuro, parola di ministro. Angelino Alfano, titolare del dicastero dell'interno, lo ha ribadito nel corso della consueta conferenza stampa di Ferragosto al termine della riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica a cui hano partecipato il viceministro Filippo Bubbico (Pd), il capo di gabinetto del ministro, i vertici delle forze dell'ordine e dei servizi di intelligence e il nuovo capo dei vigili del Fuoco, il prefetto Bruno Frattasi. Il bilancio tracciato dal leader del Nuovo Centrodestra è lusinghiero: "Gli investimenti crescono, i reati calano, il sistema di prevenzione sull'antiterrorismo ha fin qui retto, il contrasto alla criminalità organizzata ha dato risultati importanti. È un sistema che in questo momento non ha niente da invidiare a nessun altro Paese al mondo. I vertici delle forze dell'ordine, dell'Esercito e della Protezione civile hanno fatto sì che il nostro Paese possa essere considerato sin qui sicuro, pur in un contesto in cui il rischio zero non esiste".La minaccia del terrorismo è stata rilanciata dai continui attentati verificatisi in Europa, che hanno fin qui risparmiato il nostro paese: "L'obiettivo della prevenzione è far sì che non si verifichi niente, un lavoro faticoso e svolto nel grigiore: se non succede niente perchè o per che cosa dovrebbero ringraziarti? Però abbiamo monitorato 110 foreign fighter, alcuni dei quali sono morti. Ottantacinque estremisti per terrorismo islamico sono stati arrestati. Abbiamo oscurato 527 contenuti web, controllato 14 mila persone, 132 mila veicoli e 149 motonavi".Il ministro dell'Interno rilancia però l'allarme già arrivato dal ministro della Giustizia Andrea Orlando. "Nelle carceri c'è il rischio di radicalizzazioni. Noi abbiamo lavorato per ridurre il fenomeno. Non solo con sanzioni, ma per la deradicalizzazione, per espiantare il germe dal carcere. Lavoro in carcere che sta dando frutti ma che non è facile: se si rendono conto, ad esempio, che ci sono provvedimenti contro chi esulta in carcere, si organizzano per non farsi individuare. E così a noi tocca a nostra volta riorganizzarci".