Un incendio ha parzialmente distrutto l’auto di un avvocato agrigentino di 55 anni nella notte tra lunedì e martedì, nei pressi di via Roma. Le fiamme, divampate all’improvviso, sono state affrontate inizialmente dal proprietario con mezzi di fortuna, riuscendo a limitare i danni fino all’arrivo dei vigili del fuoco del comando provinciale, che hanno completato le operazioni di spegnimento. L’esatto ammontare del danno economico non è ancora stato quantificato.

Fin dalle prime ore, i carabinieri della stazione di Siculiana hanno privilegiato l’ipotesi del rogo doloso. Un orientamento investigativo rafforzato dalla visione delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti in zona. I filmati mostrano chiaramente un’autovettura avvicinarsi alla macchina del legale; dall’abitacolo è scesa una persona che, in pochi secondi, ha appiccato le fiamme per poi allontanarsi rapidamente. Le riprese, già acquisite dagli investigatori, sono considerate un elemento fondamentale per l’identificazione dell’autore.

Dopo aver avvisato il sostituto procuratore di turno, titolare del fascicolo aperto a carico di ignoti, i militari hanno ascoltato il legale

per raccogliere eventuali elementi utili, verificando se possa nutrire sospetti o se di recente abbia avuto contrasti o minacce. Nessuna indiscrezione filtra al momento dagli ambienti investigativi. In una nota il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Agrigento ha espresso «massima solidarietà al collega e vicinanza personale oltre a condannare il grave atto di cui è stato vittima».

Il presidente dell’Ordine, Vincenza Gaziano, a nome dell’intero Consiglio, ha dichiarato: «L’avvocatura, che spesso opera in contesti complessi e particolarmente delicati o insidiosi, continuerà a farlo con onore, libertà e indipendenza». Nel caso di Siculiana, le telecamere presenti nell’area hanno immortalato l’arrivo dell’auto utilizzata dall’attentatore, l’istante in cui il responsabile è sceso per appiccare le fiamme e la sua rapida fuga. Un riscontro visivo che conferma l’efficacia della videosorveglianza come strumento investigativo e che, in questa circostanza, ha fornito prove determinanti per accertare la natura dolosa del rogo e avviare l’attività di identificazione del colpevole.