Nella città di Varese, un caso di esercizio abusivo della professione legale ha spinto l'Ordine degli avvocati locale a costituirsi in giudizio per chiedere i danni al finto legale. Il protagonista di questa vicenda, un 47enne di origini siciliane che si fregiava del titolo di avvocato, è stato scoperto ad offrire una serie di servizi volti all'elusione di pratiche burocratiche con enti e istituzioni, pur non avendo alcuna abilitazione per svolgere tale professione, mettendo a rischio la reputazione della categoria e danneggiando numerosi clienti ignari.
Senza possedere uno studio legale definito, l'individuo in questione si avvaleva di indirizzi fasulli, tra cui quello di Porto Ceresio e altri presso Lavena Ponte Tresa e Milano. La sua strategia di reclutamento clienti si basava sul passaparola, e una volta ottenuti gli acconti per interventi legali che non eseguiva mai, li incassava attraverso ricariche PostePay prima di scomparire nel nulla.
Sono circa diciassette le presunte vittime che si sono ritrovate a pagare somme considerevoli senza ricevere alcuna prestazione in cambio.
La Procura della Repubblica ha richiesto il rinvio a giudizio del presunto avvocato, imputandogli una serie di reati tra cui truffa, esercizio abusivo della professione e falsità materiale commessa dal privato. L'Ordine degli avvocati di Varese ha reagito prontamente a questa vicenda, costituendosi parte civile nel processo e chiedendo un risarcimento per i danni subiti. Il danno non riguarda soltanto l'aspetto patrimoniale, ma anche l'immagine dell'intera categoria, compromessa da comportamenti disonesti e illegali.

Il processo, che si preannuncia delicato, vedrà l'Ordine rappresentato dall'avvocato Fabio Margarini, il quale ha espresso la determinazione a perseguire questo caso fino in fondo, al fine di ripristinare la fiducia del pubblico nell'integrità e nella professionalità degli avvocati. Nel frattempo, i clienti truffati si trovano in una situazione di grande difficoltà: sebbene alcuni abbiano valutato l'opzione di un'azione legale per ottenere un risarcimento, la prospettiva di un processo lungo e incerto ha scoraggiato molti dal perseguire ulteriormente la questione.

Il presunto finto avvocato, difeso dall'avvocato Marco Mainetti, dovrà rispondere delle sue azioni davanti alla legge. Le accuse che gli vengono mosse coprono un arco temporale che va dal 2017 al 2022, durante il quale avrebbe perpetrato una serie di frodi e falsificazioni al fine di mantenere la sua finzione professionale.