Cassa forense ha preso la sua decisione riguardo la rottamazione quater con due delibere recanti rispettivamente “definizione agevolata di cui all'art. 1, co. 231-252, L. n. 197/2022” e “Stralcio ruoli 2000/2015: art. 1, co. 222-229, L. n. 197/2022”. Il comitato dei delegati ha fatto sapere che aderirà alla sanatoria cartelle, ma non allo stralcio dei debiti fino a 1.000 euro.

Rottamazione quater: ecco chi può aderire

Cassa forense apre le porte della rottamazione quater a circa 81mila avvocati che potranno presentare domanda di adesione alla definizione agevolata il 30 aprile 2023. L’ente di previdenza dell’avvocatura motiva questa decisione spiegando che “in caso di adesione totale da parte dei contribuenti, comporterebbe una diminuzione del carico esattoriale di circa 159 mln di euro, a fronte di un carico residuo di circa 709 mln di euro’’ e potrebbero essere enormemente accelerate le procedure di incasso del residuo carico, con salvaguardia di quanto dovuto a titolo di capitale e sanzioni amministrative. Come si legge nella nota pubblicata sul sito ufficiale dell’Istituto, l'adesione alla definizione agevolata, che sarà sottoposta al vaglio dei Ministeri vigilanti, avverrà comunque con salvaguardia di quanto dovuto a titolo di capitale e sanzioni amministrative.

Saldo e stralcio, nessun beneficio per la Cassa

Con una seconda delibera (“Stralcio ruoli 2000/2015: art. 1, co. 222-229, L. n. 197/2022”), Cassa forense ha deciso di non non aderire allo stralcio automatico delle cartelle al di sotto dei 1.000 euro. Come sottolineato in delibera ‘’lo stralcio automatico delle somme iscritte a ruolo per sanzioni civili e interessi nel 2000/2015 comporterebbe una diminuzione del carico esattoriale di circa 11,6 mln di euro, senza alcun beneficio per l'Ente in termini di riscossione del restante carico relativo al capitale e alle sanzioni amministrative’’.