La fatidica scadenza del 28 febbraio si avvicina rapidamente, e con essa entrerà in vigore la riforma Cartabia del processo civile. Tra le numerose norme introdotte, gli avvocati dovranno fare i conti con una in particolare: l’obbligo di notificare gli atti giudiziali civili e stragiudiziali tramite Pec a imprese, professionisti e pubbliche amministrazioni.

La giustizia italiana si apre sempre di più alla digitalizzazione e all’innovazione. La notifica degli atti giudiziari sarà presto effettuata soltanto tramite mezzi telematici e l’ufficiale giudiziario non sarà più la prima scelta per la notifica. Secondo la nuova disposizione, l’ufficiale giudiziario sarà coinvolto soltanto su richiesta del legale quando la notifica via posta elettronica certificata o Serc (servizio elettronico di recapito certificato) non risulti possibile o abbia avuto esito negativo per cause non imputabili al destinatario. Inoltre, non ci saranno più limiti di orario per le modifiche via Pec e Serc.

Obbligatorietà della notifica via Pec

L’Associazione Nazionale Forense ha chiesto che venga ripristinata la libertà di scelta per il difensore di notificare gli atti mediante il mezzo ritenuto più opportuno. Tuttavia, la notifica telematica diventa obbligatoria nei confronti dei soggetti che hanno un domicilio digitale registrato presso gli elenchi pubblici, come imprese, professionisti e pubbliche amministrazioni. Se l'indirizzo Pec non risulta inserito nel registro delle pubbliche amministrazioni, l’invio può essere effettuato all’account presente nell’indice Ipa.

Se la notifica via Pec non funziona: cosa dice la normativa

Cosa accade se la modalità di notifica via Pec non è possibile o dà esito negativo? Le ipotesi che si prospettano possono essere due: se la circostanza è imputabile al destinatario o non lo è. Ad esempio, se la casella di posta risulta piena, la notifica verrà eseguita con l’inserimento del documento nell’area web riservata prevista dal codice della crisi d’impresa, e si considera perfezionata entro dieci giorni. Tuttavia, se la notifica via Pec non è possibile o non è andata a buon fine per cause non imputabili al destinatario, l’ufficiale giudiziario procederà come di consueto, ma solo se l’avvocato dichiara questa impossibilità.

E se la ricevuta di avvenuta consegna della Pec è generata tra le ore 21 e le 7 del mattino successivo? In questo caso, la notifica si considera perfezionata all’orario di generazione della ricevuta, ovvero alle 7 del mattino successivo.

L’obbligo di utilizzare la notifica telematica rappresenta un passo importante verso la semplificazione delle procedure giudiziarie e l’efficienza del sistema giudiziario italiano. Grazie alla posta elettronica certificata e al servizio elettronico di recapito certificato, le notifiche degli atti giudiziari saranno tracciabili, sicure e a basso costo. La digitalizzazione dei procedimenti giudiziari rappresenta quindi un’importante sfida per gli avvocati, che dovranno adeguarsi a questo nuovo modo di lavorare e comunicare. L’obbligo riguarda tutti i procedimenti promossi a partire dal 28 febbraio 2023, inclusi quelli dinanzi al giudice di pace.