I rapporti tra l’avvocatura palermitana e la magistratura «sono ottimi» e «la collaborazione è veramente eccezionale». Parte da questa premessa il presidente del Coa di Palermo, Dario Greco, nel commentare alcune parole – non condivise - del presidente della Corte d’appello, Matteo Frasca, contenute nella relazione di oltre 400 pagine presentata sabato scorso, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.

Il passaggio del presidente Frasca, fortemente criticato dagli avvocati del capoluogo siciliano, si riferisce all’istituto del patrocinio a spese dello Stato. «Non possiamo non esprimere – commenta il presidente dell’Ordine degli avvocati di Palermo - la contrarietà dell’avvocatura palermitana rispetto all’affermazione per cui si potrebbe anche solo ipotizzare che lo strumento in questione possa diventare una forma anomala di sostegno ad una parte del Foro».

Il presidente della Corte d’appello, a pagina 318 scrive: «Anche quest’anno i dati sulle somme liquidate per il ricorso al patrocinio a spese dello Stato confermano il trend di crescita registrato nei precedenti anni giudiziari e già segnalato nelle precedenti relazioni. È del tutto ragionevole ipotizzare che sull'incremento della spesa incida in modo significativo la forte crisi economica che affligge, soprattutto dopo la pandemia, le aree che fanno parte del distretto con conseguente crescita delle sacche di povertà e di una maggiore difficoltà di accesso alla giurisdizione che, invece, deve essere sempre assicurato in attuazione dei principi costituzionali». Subito dopo, però, le parole che hanno lasciato molto perplessi gli avvocati. «Tuttavia – aggiunge il presidente della Corte d’appello -, ancora una volta va ribadito che occorre che magistratura e avvocatura continuino a mantenere vigile l'attenzione per evitare possibili distorsioni applicative del tutto estranee alla funzione dell'istituto, che finiscano per trasformarlo da nobile e insostituibile strumento di garanzia in anomala forma di sostegno del reddito di una parte del Foro».
Riflessioni che sviliscono la funzione di chi ogni giorno è impegnato nella difesa dei diritti. «Mi è dispiaciuto molto – commenta Dario Greco – leggere queste parole. Nel suo intervento il presidente Frasca non ha parlato del problema che ha invece sollevato nel proprio scritto. Sostenere che l’istituto del patrocinio a spese dello Stato possa trasformarsi in una anomala forma di sostegno del reddito di una parte del Foro mi trova in totale disaccordo. In primo luogo è sempre e solo la parte del processo ad essere ammessa al beneficio del patrocinio a spese dello Stato e non il suo avvocato. Non può essere mai, dunque, una “forma di sostegno” per gli avvocati, che sono i primi soggetti coinvolti, a titolo quasi gratuito, nel sistema di welfare in favore dei soggetti non abbienti».
Secondo Greco, occorre evitare inutili semplificazioni in un momento storico in cui i protagonisti della giurisdizione perseguono obiettivi comuni e devono unire le forze. «L’avvocato – sottolinea il presidente del Coa di Palermo - viene pagato a distanza di mesi, se non addirittura di anni. Sono in pagamento, come è stato rilevato, ancora fatture del 2022. Un avvocato che ha assunto un incarico nel 2018 o nel 2019, si è fatto due tre anni di processo, deve attendere la liquidazione da parte del giudice, presentare la fattura e attendere oltre un anno per ricevere il suo compenso. È chiaro, dunque, che non stiamo parlando di una forma di sostegno del reddito degli avvocati. Peraltro, alcuna segnalazione di abusi da parte di avvocati è pervenuta sino ad oggi all’Ordine. Nelle relazioni ministeriali biennali sull’applicazione della normativa sul patrocinio a spese dello Stato, tanto in ambito civile quanto in quello penale, nessuna anomalia viene registrata in riferimento al distretto di Palermo».
Un altro punto su cui si sofferma il rappresentante degli avvocati palermitani riguarda l’operosità del sistema giudiziario. «Grazie al proficuo impegno dell’avvocatura – afferma Greco -, il nostro distretto è particolarmente operoso, con un’alta produzione di procedimenti definiti. È evidente che se a Palermo si lavora di più e più rapidamente rispetto ad altre sedi, gli importi delle liquidazioni in valori assoluti saranno maggiori degli altri. A riprova di ciò la pagina 325 della relazione del presidente Frasca in cui emerge che se Palermo è il primo distretto in valori assoluti per le liquidazioni del patrocinio a spese dello Stato è anche il primo per la voce “altre spese”, con oltre 46 milioni di euro liquidati nel 2022, il 21% del dato nazionale, a fronte di 18,9 milioni di euro a Napoli, di 15,5 milioni a Milano e di 13,8 milioni a Roma. Palermo è una sede giudiziaria operosa con processi penali, per esempio, molto particolari rispetto a quelli che si celebrano in altre parti d’Italia. L’arresto di Matteo Messina Denaro, ne ha parlato pure il presidente del Tribunale, Piergiorgio Morosini, è il risultato di anni di investigazioni e ha prodotto tante altre inchieste, indagini e processi che costano inevitabilmente. Se a Palermo si amministra bene la giustizia e si produce tanto, le spese sono più alte».