Un giovane pieno di vita, appassionato di cucina e musica ricercata, ma anche di serie televisive come Grace Anatomy e di viaggi. Alessandro Parisi corre tra le parole degli amici, del fratello e dei parenti che hanno affollato oggi la Basilica dei Santi Pietro e Paolo per l'ultimo addio al giovane avvocato che ha perso la vita in un tragico attentato a Tel Aviv, lo scorso venerdì.

“Ciao brò, saresti stato più bravo di me a scrivere questa lettera, eri bravo a fare tutto”, lo ha salutato il fratello minore, Federico, portando la sua testimonianza dal leggio accanto all'altare. “Mi hai reso la vita cosi' spesso meno monotona, tutti ti hanno voluto bene”, ha aggiunto un amico dell'università. Come lui, in tanti hanno ricordato “l'amore che tutti avevano per 'Ale', ce lo litigavamo, anche per essere il nostro testimone di nozze o per i battesimi dei nostri figli”.

“Un buono di cuore, primo tra i primi non solo nella sua annata scolastica”, ha ricordato nel corso dell'omelia padre Massimo Nevola, direttore della Pastorale Scolastica dell'Istituto Massimo, dove Parini ha frequentato le scuole superiori. Proprio gli ex studenti del Massimo hanno preso parte in numerosi alla cerimonia, così come gli amici della palestra e quelli dell'università.

Nella camera ardente, allestita dalla mattina accanto all'ingresso della chiesa, non si è mai arrestato il flusso di parenti e conoscenti, venuti a portare un fiore o un abbraccio alla famiglia. Una Basilica gremita per una cerimonia partecipata e commossa, che si è conclusa con l'uscita del feretro tra gli applausi dei presenti e il lancio di alcuni palloncini bianchi. Presenti alle esequie anche l'assessore regionale al Personale, alla Polizia locale e alla Sicurezza urbana Luisa Regimenti e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Presenti anche il presidente del Cnf Francesco Greco, e i componenti dell’ufficio di presidenza del Cnf, che hanno preso parte alle esequie per rendere omaggio alla memoria di Parini ed esprimere alla famiglia, agli amici e ai colleghi la solidarietà e la vicinanza della comunità forense in questo triste momento.

Il giovane avvocato romano che tutti hanno conosciuto in questi giorni dalle pagine di cronaca diventa, nei racconti dei suoi amici, un ragazzo “ambizioso in maniera sana, di successo ma non arrivista, che amava cucinare per i cari e organizzare viaggi anche numerosi e in luoghi esotici”. “Avevi una voglia di vivere e scoprire sempre cose nuove - ha raccontato ancora il fratello, ricordando: “Eri brillante in tutto, quando mi dicevano 'sei il fratello di Alessandro' io pensavo: 'capirai, chissà cosa si aspettano ora da me questi”. Ricordi agrodolci, in grado di strappare per un attimo un sorriso anche alla folla con gli occhi lucidi venuta oggi per salutare 'Ale Parisi' nell'ultimo dei suoi viaggi.