Un flashmob indetto dal Coa di Milano e dal Comitato Pari opportunità dello stesso Ordine forense sulla scalinata del Palazzo di Giustizia: avvocati e magistrati insieme con un ombrello rosso come simbolo di protezione e difesa dei diritti delle donne vittime di violenza. Così si è svolta “#Nonseisola”, l’iniziativa promossa dall'avvocatura nel capoluogo lombardo nel primo pomeriggio di oggi, 24 novembre, alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

«Quando parliamo di emancipazione femminile, spesso si esorta a “recuperare cultura” come se ci riferissimo a un tempo passato migliore», ha osservato Antonino La Lumia, presidente del Coa di Milano. «Parliamo di date che riguardano la storia delle donne in Italia: diritto di voto alle donne nel 1946, legge sul divorzio 1970, legge sull’aborto 1978, abolizione del reato di adulterio 1968, abolizione del delitto d’onore come attenuante nell’omicidio 1981, la violenza sessuale riformulata come reato contro la persona, e non più contro la morale, nel 1996. Fino al Codice Rosso del 2019. Queste date simbolo mi fanno dire che non c’è una cultura da recuperare, ma una che si sta faticosamente facendo strada. Non c’è un passato di rispetto e tutela per la donna, ma un presente e un futuro da costruire: un percorso culturale che tocca ognuno di noi. Tocca le nostre vite, e vorrei già proporre un cambio di paradigma: tocca le donne che abbiamo accanto o incontriamo nella nostra vita, non le “nostre donne”. Siamo uomini e donne, ma non siamo “il mio uomo” o “la mia donna”. Un cambiamento semantico perché le parole aiutino a far comprendere che nell’amore non c’è possesso. Anche l’etimologia di affetto è “fare qualcosa a qualcuno”, un’azione dunque, un’espressione dinamica, non di possesso».
Iniziative come quelle di oggi, spiega ancora La Lumia, o come «il progetto della panchina rossa», e «tutti i convegni, i progetti didattici, le occasioni di dialogo e di approfondimento servono a creare cultura, a far sedimentare nuovi germi di consapevolezza. Finché ci saranno donne uccise, tutti i progetti avranno una ragione di esistere», dice il presidente dell’Ordine milanese.
«L’inasprimento delle misure denota, sebbene secondo un approccio emergenziale, una maggiore consapevolezza anche da parte del legislatore, ma il tema è culturale», commenta a propria volta Costanza Maria Gargano, presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Milano. «Il focus deve rimanere quello della presa di coscienza del passaggio evolutivo che, come donne, stiamo compiendo. Ancora troppe donne uccise, troppe sottovalutazioni da parte di tutti, istituzioni comprese. Come Comitato Pari Opportunità continueremo a lavorare per favorire il cambiamento culturale e a far sentire ascoltate e tutelate tutte le vittime di violenza, in un rumore mai rassegnato».