Buone notizie da Palazzo Madama per gli avvocati. Infatti, il viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, rispondendo a delle interrogazioni parlamentari nell’aula del Senato, ha ricordato che presso la Commissione giustizia è in discussione il disegno di legge AS 729, “Norme in tema di legittimo impedimento del difensore”, proposto dalla senatrice della Lega, Erika Stefani, che prevede la modifica dell'art. 420-ter, comma 5, del codice di procedura penale, nel quale si considera come legittimo impedimento del difensore, anche le condizioni di salute dei figli e di altri familiari, purché comprovati.

La precisazione dell’esponente del governo è intervenuta dopo aver spiegato che il suo dicastero non aveva preso nessuna misura disciplinare nei confronti dei giudici (II sezione penale del Tribunale di Roma), che il 14 aprile scorso avevano celebrato l’udienza, nonostante la richiesta di rinvio dell’avvocata Ilaria Salamandra, che il 12 aprile l’aveva presentata, giustificandola con la necessità di assistere in ospedale il proprio figlio, che non poteva essere accudito da altri familiari.

Infatti, l’interrogazione 3-00383, presentata da una dozzina di senatori (prima firmataria Cecilia D'Elia del Pd), verteva proprio sul comportamento, censurabile per i firmatari dell’interrogazione, dei magistrati in quell’occasione. Sul punto il viceministro Sisto ha affermato che la decisione dei magistrati, di considerare non tempestiva e non adeguatamente motivata l’istanza di rinvio in relazione al carattere assoluto dell'impedimento, “appare conforme alla vigente disposizione normativa, di cui all'art. 420-ter, comma 5, c.p.c., e agli insegnamenti in materia della Corte di Cassazione, secondo cui, ai fini dell'ammissibilità dell'istanza di differimento, è necessaria non solo la tempestiva prospettazione dell'impedimento, ma anche l'indicazione dell'impossibilità di avvalersi di un sostituto, ai sensi dell'art. 102 c.p.c”.

Entrando poi nel merito, l’esponente del governo ha fatto notare che l'istanza di rinvio non era stata tempestiva, visto che era giunta il 12 aprile 2023, alle ore 18,48, a fronte di un impedimento conosciuto dal difensore sin dal 28 marzo 2023 (prenotazione dell’intervento in day hospital del figlio). Inoltre Sisto ha rimarcato che, in virtù della parificazione dei diritti e dei doveri di entrambi i genitori nella cura dei figli minori, la professionista aveva l'onere di dimostrare l'eventuale impossibilità dell'altro genitore di accudire idoneamente il figlio in occasione dell’esame diagnostico.

Dunque nessuna ispezione da via Arenula, ma riconoscimento dell’importanza del tema del legittimo impedimento, tanto è vero che il Consiglio dei ministri, in data 15 giugno 2023, aveva approvato un disegno di legge, poi trasmesso all'esame del Parlamento il 20 luglio, volto ad ampliare e rafforzare il diritto di difesa degli indagati, sin dall'avviso di procedimento penale, a cui si aggiunge la considerazione positiva del citato ddl 729.

Il viceministro Sisto ha poi risposto a un’altra interrogazione, la 3-00385, presentata da 5 senatori, di cui il primo è Anna Rossomando, esponente del Pd, in materia di innalzamento della soglia di reddito sotto alla quale è possibile l’accesso al patrocinio a spese dello Stato. Su questo fronte Sisto ha ricordato che con il decreto interdirigenziale, del 10 maggio 2023 si è provveduto ad aggiornare per gli anni 2020-2022 il limite di reddito, portandolo a 12.838 euro. Il risultato è che ora un bacino più ampio di cittadini può usufruire di questo servizio pubblico, e al riguardo Sisto ha ricordato “il gradito plauso del Cnf, con il quale è costante e proficua l'interlocuzione”.