Le specializzazioni forensi possono fare da volano per restituire agli avvocati la fiducia nel futuro della professione. Questo, in sintesi, il messaggio che il Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Francesco Greco, ha messo sul tavolo nell’incontro che si è tenuto ieri nella sede del Cnf tra l’ufficio di presidenza e le associazioni specialistiche.

«Restituire agli avvocati il senso di orgoglio della toga – ha detto Greco – è il compito che il Cnf sta affrontando con maggiore impegno. Una fuga di massa dalla professione rappresenterebbe un campanello di allarme gravissimo per la tenuta della democrazia del nostro paese. Nel momento in cui gli avvocati sono preoccupati per il loro futuro, dobbiamo aumentare il livello di guardia, perché sono gli avvocati a riaffermare, con la loro funzione e il loro ruolo, i capisaldi di uno Stato di diritto». Ed è qui che il ruolo delle associazioni forensi specialistiche diventa centrale: offrire agli avvocati, soprattutto ai più giovani, una formazione altamente qualificante per delineare quello che sarà il futuro della professione.

Per la vicepresidente del Cnf, Patrizia Corona, che ha partecipato alla commissione ministeriale che ha prodotto le linee guida sulle specializzazioni, «le associazioni specialistiche hanno il compito di gettare le basi di una formazione assolutamente qualificante. Dovrà essere un percorso anche selettivo perché i cittadini abbiano l’assoluta garanzia di trovarsi di fronte a un avvocato altamente qualificato e specializzato».

Una formazione, hanno più volte sottolineato i componenti del consiglio di presidenza del Cnf, che deve avere delle ottime e solide competenze giuridiche, ma anche trasmettere le peculiarità e le caratteristiche della professione. «Con la Scuola superiore dell’avvocatura – ha detto il Consigliere segretario Giovanna Ollà - non abbiamo mai interrotto i percorsi di alta formazione al fine di garantire una formazione sostanzialmente di natura specialistica. Il Cnf ha poi già conferito 172 titoli di avvocato specialista ai dottori di ricerca, e da poco si è avviato il percorso di esami previsto dalla norma transitoria per gli avvocati che negli anni scorsi hanno frequentato i corsi di alta formazione specialistica».

Concordi poi tutti i componenti dell’ufficio di presidenza, Francesco Greco, Giovanna Ollà, Patrizia Corona, Francesco Napoli e Donato Di Campli sulla necessità che le associazioni specialistiche collaborino con gli Ordini forensi nei territori in cui si svolgeranno i vari corsi. Tra le associazioni erano presenti Agi, Aiaf, Aias, Ami, Cai, Cammino, Iaic, Ondif, Siaa, Uae, Ucpi, Uftdu, Uia, Unam, Uncat, Uncc, Uncm.