L’INPS ha stilato un documento di prassi che fornisce preziose informazioni per coloro che sono iscritti alla Gestione separata dell’Istituto. Nella circolare numero 12 del primo febbraio 2023, l’INPS ha stabilito le aliquote contributive per il calcolo dei contributi dovuti nel corso di quest'anno. La circolare include anche tabelle dettagliate con i valori minimali e massimali di reddito, che per il 2023 sono aumentati rispetto all’anno precedente, con un minimo di 17.504 euro e un massimo di 113.520 euro.

Contributi gestione separata 2023: quanto si paga

Collaboratori e figure assimilate devono prepararsi a versare un’aliquota contributiva del 33%, mentre i lavoratori autonomi, titolari di posizione fiscale ai fini dell’IVA, iscritti alla Gestione separata e non assicurati ad altre Gestioni di previdenza né pensionati, hanno a disposizione diverse aliquote contributive, tra cui:

  • 25% per l'invalidità, vecchiaia e superstiti,

  • 0,72% per la tutela relativa alla maternità, assegni per il nucleo familiare, degenza ospedaliera, malattia e congedo parentale

  • 0,51% per l'ISCRO, la cassa integrazione per le partite IVA introdotta dalla Legge di Bilancio del 2021.

Scadenze fiscali, 

É responsabilità del singolo professionista effettuare il versamento dei contributi dovuti entro le scadenze fiscali previste per il pagamento delle imposte sui redditi, tramite il pratico modello F24 telematico. Calcolare l’acconto 2023 sarà un gioco da ragazzi, grazie alle aliquote in vigore per l’anno 2023.

Ma attenzione, in virtù del principio di cassa allargato previsto dal TUIR all’articolo 51, le somme corrisposte entro il 12 gennaio verranno considerate percepite nell’anno di imposta precedente. Questo significa che dovranno essere applicate le aliquote contributive previste per l’anno di imposta 2022.