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Il Senato alle prese con una nuova legge sulla geografia giudiziaria
Un passo in avanti per migliorare la qualità del lavoro degli avvocati penalisti. Dal 14 novembre in tutte le Procure della Repubblica è attiva la funzionalità di accesso agli atti dei procedimenti penali da parte dei difensori. La consultazione da remoto dei fascicoli avviene tramite il portale del Processo penale telematico. L’accesso al nuovo servizio consta di alcuni semplici passaggi. Si entra cliccando sulla sezione “Servizi” presente sulla home page del Portale Servizi Telematici (PST). In questa pagina è necessario entrare nell’“Area Riservata” e infine, previa autenticazione, accedere al servizio “Portale Deposito atti Penali - deposito con modalità telematica di atti penali”. Effettuato il login, i difensori dovranno selezionare il procedimento di interesse dall’elenco dei procedimenti autorizzati, cliccare sul pulsante “Deposita Atto Successivo” e richiedere il tipo di atto nella parte di “Richiesta di accesso”. Giovanna Ollà, consigliera del Cnf e penalista, evidenzia che «la possibilità di accedere agli atti del fascicolo facilita il lavoro di tutti gli avvocati». «Le promesse – dice Ollà – sono state rispettate. Non mi riferisco soltanto alla parte degli adempimenti, vedi il deposito di alcuni atti obbligatoriamente attraverso il portale, ma all’intera fase del vantaggio che il processo penale telematico realizza. L’accesso agli atti in maniera telematica è qualcosa che da sempre i penalisti hanno chiesto e visto con favore». La consigliera Cnf ribadisce che si è aperta una nuova fase. «Va sfatato – commenta - il luogo comune secondo il quale i penalisti non amano il telematico. Non è affatto così. La questione va posta in altri termini. Mentre gli avvocati civilisti hanno avuto un percorso graduale e di training, i penalisti si sono trovati ad affrontare il passaggio al telematico nel periodo dell’emergenza sanitaria, quando era difficile fare anche dei corsi appositi. Tutto questo ha portato ad una accelerazione degli step. Dobbiamo inquadrare l’utilizzo del telematico nel penale per cogliere tutti gli effetti positivi in una fase della fisiologia e non della patologia. Siamo proiettati al futuro, perché con la riforma Cartabia l’atto più importante dell’avvocato, mi riferisco all’impugnazione, dal gennaio 2024 dovrà essere depositato telematicamente. Ecco perché occorre farsi trovare pronti e avere sempre più confidenza con gli strumenti a disposizione. Il fascicolo del processo, nel caso per esempio di molti imputati, consultabile davanti al computer è una grande comodità». La consigliera del Coa di Roma, Irma Conti, afferma che quella del fascicolo penale telematico apre «una nuova era». «Ottimizzazione delle risorse e massimizzazione dei servizi – afferma - possono apportare un contributo significativo per l’efficientamento della giustizia e per sollevare da orpelli ed inutili dispendi di tempo tutti gli operatori del diritto. Come Ordine la pandemia ci ha impegnato ogni giorno, tutti i giorni, dall’accesso ai Tribunali alla gestione delle udienze, ai disinfettanti ed al rilascio degli atti, delle sentenze e per misurare l’impegno basti pensare alla rilevanza sociale della giustizia sulla vita di ogni cittadino e conseguentemente dei professionisti». Conti si rivolge ai colleghi affinché anche l’avvocatura faccia la sua parte. «Noi avvocati – aggiunge -, affrontiamo le nuove sfide con il consueto coraggio che ci contraddistingue. Ora dobbiamo essere lungimiranti ed uniti per nuovi ambiti in cui i legali possono essere presenti e contribuire, come è nel nostro dna, ad un mondo migliore. Mi riferisco ai temi di compliance, di certificazione di parità per le imprese che possono avere sgravi fiscali, agli arbitrati che non devono essere visti solo per questioni di rilevante entità ma anche per sfratti e più ordinarie controversie. Insomma, nel solco tracciato dal Congresso Nazionale Forense di Lecce, l’avvocatura unita potrà raggiungere obiettivi per restituire lustro ad una delle professioni più nobili ed indispensabili».