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Francesco Greco, presidente del Consiglio Nazionale Forense
Traguardo raggiunto per i primi quattro avvocati specialisti in diritto civile, diritto internazionale e diritto dell’Unione europea, promossi dalle commissioni di settore designate dal Consiglio nazionale forense. I professionisti sono i primi in Italia ad aver superato le prove scritte e orali per il riconoscimento del titolo di “specialista”, che è stato conferito dal plenum del Cnf.
Questi esami rappresentano il momento attuativo della norma transitoria del decreto ministeriale sulle specializzazioni forensi per cui gli avvocati, che nei cinque anni precedenti hanno frequentato un corso di alta formazione biennale, possono ottenere, superando una prova scritta e una prova orale, il titolo di specialista. I settori di specializzazione indicati dal decreto sono sette.
Si va dal diritto del lavoro al penale, civile, internazionale, tributario, fino al diritto della persona, famiglia e minori a e al diritto dell’Ue. Sono state ad oggi 490 le richieste che gli avvocati hanno inviato al Consiglio nazionale forense per l’ammissione alle prove scritte, che si sono tenute a maggio, e alle quali alla fine hanno partecipato 231 professionisti. Le commissioni d’esame hanno da poco ultimato le correzioni degli scritti e hanno ammesso alle valutazioni orali 139 avvocati. La sessione orale proseguirà fino al termine di luglio: da oggi fino al 26 luglio saranno valutati dalle commissioni di esame nominate dal Cnf gli avvocati che hanno scelto come settore di specializzazione il diritto di famiglia, il diritto tributario, il diritto penale e il diritto del lavoro. Intanto prosegue l’iter delle specializzazioni per gli avvocati dottori di ricerca che ne fanno richiesta al Cnf: sono 234 gli specialisti già riconosciuti che si vanno, dunque, a sommare ai primi quattro professionisti specializzati in virtù del dm del 2015 e successive modificazioni.
«Le specializzazioni forensi - dichiara Francesco Greco, presidente del Consiglio nazionale forense - possono fare da volano per restituire agli avvocati la fiducia nel futuro della professione, e rappresentano lo strumento, altamente qualificante, attraverso il quale i professionisti possono aumentare conoscenze e competenze. Confidiamo che presto possano prendere avvio i corsi di specializzazione di alta formazione».