Spesso si teme che l’evoluzione dell’intelligenza artificiale applicata alla giustizia possa ridurre lo spazio d’intervento del giudice e la capacità di intermediazione dell’avvocato. Ma la novità che arriva dagli Stati Uniti va molto oltre queste previsioni già di per se negative.

Si chiama DoNotPay la start up made in USA che si autodefinisce “il primo avvocato robot al mondo” e che il mese prossimo affronterà due casi di multa per eccesso di velocità con la sua intelligenza artificiale che istruirà gli imputati su come rispondere ai giudici loro assegnati.

L’idea è partita dal CEO e fondatore Joshua Browder dopo essersi ritrovato con una pila di biglietti del parcheggio universitario di Stanford che non poteva permettersi di pagare, così ha cominciato a diventare un esperto in scappatoie per evitare di pagarle. Browder - come ha dichiarato a USA TODAY - crede fermamente che l'intelligenza artificiale sia particolarmente utile in materia legale ed ha sottolineato come la tecnologia GPT (Generative Pre-trained Transformer) abbia un potenziale senza precedenti per questo tipo di applicazioni.

DoNotPay funziona davvero?

New Scientist ha recentemente rivelato la strategia innovativa di DoNotPay: l’intelligenza artificiale sviluppata dall'azienda si avvale di uno smartphone che ascolta le argomentazioni del tribunale e formula le risposte per l’imputato. In altre parole l'avvocato robot suggerisce all'imputato cosa dire in tempo reale, attraverso le cuffie. Tuttavia, la tecnologia non è legale nella maggior parte dei tribunali. Alcuni stati richiedono che tutte le parti acconsentano a essere registrate, il che esclude la possibilità che un avvocato robot entri in molte aule di tribunale, infatti dei 300 casi presi in considerazione da DoNotPay solo due erano fattibili.

Browder riconosce che ci sono rischi nell'essere i primi a fare affidamento sull'intelligenza artificiale in tribunale, ma DoNotPay ha accettato di coprire eventuali multe e gli imputati saranno risarciti per aver preso parte all’esperimento.

Quale sarà il futuro di DoNotPay?

Finora, l’app in lingua inglese è stata utilizzata solo negli Stati Uniti e nel Regno Unito, quindi al di fuori dell'UE. Tuttavia, DoNotPay potrebbe anche costituire un precedente per la legge sull'intelligenza artificiale dell'Unione europea. L'AI Act ( proposta di Regolamento Europeo sull'intelligenza artificiale) vuole essere la prima legge al mondo a regolamentare l'IA in tutti gli ambiti della vita. All'inizio dell'anno a Bruxelles dovrebbe essere dato il via libera alle trattative finali.

In Italia gli avvocati robot prenderanno il sopravvento?

Ovviamente non è possibile visto che ogni persona deve comparire davanti al giudice fornito di difesa tecnica, ad eccezione delle controversie avanti al Giudice di pace con valore inferiore ai 1.100 euro.

La presenza del difensore è condizione necessaria perché sancito in Costituzione all’art.24. In altre parole nel sistema giuridico italiano l’intelligenza artificiale può sostituire la figura dell’avvocato ma con dei grossi limiti. Gli applicativi dell’intelligenza artificiale in ambito forense sono molteplici e, certamente, determineranno un cambiamento profondo nel modo del diritto ed per questo che ritorna con rinnovato interesse un tema centrale, quello della costituzionalizzazione della professione forense.

Alla luce delle recenti novità, il riconoscimento anche formale dell’importanza della figura dell’avvocato non è banale retorica, ma concreta volontà di riconoscere per iscritto maggior valore ad una professione che ha una duplice dimensione: quella di difesa tecnica e quella di concorso nel corretto esplicarsi della funzione giurisdizionale.