Durante l'assemblea degli Ordini forensi del Triveneto, svoltasi a Venezia lo scorso fine settimana, i vertici dell’avvocatura hanno discusso su numerosi temi legati al presente e al futuro della professione forense. Con gli avvocati dei Fori del Trivento anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che, tra le questioni affrontate, ha annunciato nuovi concorsi per magistrati, senza escludere però il rischio di scoperture. Non solo rinforzi nella magistratura.

Il guardasigilli ha detto che a breve verranno banditi nuovi concorsi per il personale amministrativo. Sul sovraffollamento carcerario, Nordio ha rilevato ancora una volta la possibilità di utilizzare le caserme dismesse in alternativa alla costruzione di nuove strutture detentive, considerati i tempi troppi lunghi – in media 15 anni – e i costi elevati da sostenere. Inoltre, il ministro ha ribadito il proprio punto di vista sulla depenalizzazione dell'abuso d'ufficio, considerato che l’intervento legislativo potrebbe sortire effetti positivi in termini di alleggerimento del carico di lavoro del sistema giudiziario. Infine, un passaggio sulla centralità della giustizia digitale: per Nordio è l'unica via per una giustizia più veloce ed efficiente.

Su questo punto il presidente del Consiglio nazionale forense, Francesco Greco ( intervenuto da remoto), ha chiesto idonee garanzie sul funzionamento delle infrastrutture telematiche della giustizia. Il presidente Greco ha altresì evidenziato il ruolo essenziale dell’avvocatura nelle riforme, chiamata a un progetto di modernizzazione attraverso il tavolo sulla riforma della legge forense.

A Venezia erano presenti pure i consiglieri del Cnf Leonardo Arnau, Francesco De Benedittis e Federica Santinon. «La partecipata assemblea degli Ordini del Triveneto – commenta l’avvocato Arnau – ha permesso di fare approfondite riflessioni sulle sfide che l’avvocatura sta affrontando e che affronterà. Tra queste quella del tavolo per la riforma della legge professionale che non possiamo permetterci di perdere. Quando parliamo del futuro della nostra professione non possiamo dimenticarsi di coloro che aspirano ad indossare la toga. Oggi, un giovane che vuole fare l’avvocato non sa con quale modalità verrà valutato considerata la disciplina che caratterizza l’esame di abilitazione professionale. Rispetto ai temi internazionali, abbiamo da poco celebrato la giornata internazionale degli avvocati in pericolo. Come coordinatore della commissione Diritti umani del Cnf, mi sento di dire che il 24 gennaio dovrebbe essere tutti i giorni».

Un clima molto costruttivo. Con queste parole il consigliere Cnf Francesco De Benedittis descrive l’iniziativa degli Ordini del Triveneto. «Nell’assemblea di sabato – afferma - c’è stato un importante confronto fra l’avvocatura istituzionale e il ministro Nordio. L’intervento del guardasigilli si è articolato sia sotto il profilo teorico che pratico, in particolare con riferimento alle problematiche diffusamente evidenziate dal presidente del Cnf sulle criticità croniche del sistema giustizia. Non è stata, inoltre, tralasciata la volontà dell’avvocatura di portare il proprio contributo propositivo per il miglioramento della giurisdizione civile e penale. Le risposte del ministro e l’attenzione dimostrata verso le tematiche evidenziate dall’avvocatura sono state molto apprezzate. La sensazione che è emersa all’esito dell’appuntamento promosso dall’Unione Triveneta è di una avvocatura unita e motivata, consapevole della possibilità, in questo particolare momento storico, di poter determinare scelte molto importanti per il futuro della giurisdizione e dell’avvocatura».

Secondo Federica Santinon ( consigliera Cnf, già presidente del Coa di Venezia), «l’assemblea ha avuto come perno principale l’intervento del ministro della Giustizia». «Carlo Nordio – aggiunge Santinon - ha molto apprezzato il discorso del presidente del Consiglio nazionale forense, Francesco Greco. Per quanto riguarda le attività che seguo da vicino nel Cnf ho avuto modo di relazionare sul lavoro della commissione Progetti educazione alla legalità. Sono molto orgogliosa del torneo del “Dire e contraddire”, che quest’anno avrà come concorrenti ben 33 Coa e molti istituti scolastici con più di 1500 studenti». All’assemblea di Venezia hanno partecipato anche il coordinatore dell’Ocf, Mario Scialla, e il presidente di Cassa Forense, Valter Militi.