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Una schiera in giacca e cravatta si aggira nella sede del Consiglio nazionale forense a Roma. Ma non si tratta della solita popolazione di avvocati che riempie le stanze di Via del governo vecchio: dentro quei completi si scorgono i volti giovanissimi e tesi degli studenti giunti da un capo e l’altro dell’Italia per la “sfida finale” del Torneo Dire e Contraddire. Il loro vociare allegro “invade” i corridoi per qualche momento, poi la platea si riempie fino all’ultimo posto e la concentrazione diventa palpabile: silenzio, l’ultima gara di disputa può avere inizio.
A sfidarsi sono gli studenti delle superiori che hanno superato le fasi di qualificazione territoriale: tre squadre, da Palermo, Pescara e Torino. Davanti a loro siede una giuria d’eccezione composta dalla Prima Presidente della Corte di Cassazione Margherita Cassano, che rinnova la presenza dello scorso anno, l’Avvocato Generale dello Stato Gabriella Palmieri Sandulli e il Presidente del Cnf Francesco Greco. Spetta a loro decretare il vincitore, non prima di aver assistito a un appassionato e serrato dibattito sul tema dell’intelligenza artificiale che ha avuto luogo ieri nella sala Aurora del Cnf.
Dopo due ore i punteggi dei giudici sono pronti. La quinta edizione del Torneo può concludersi con un verdetto: a guadagnare il primo posto è la squadra di Pescara, con gli studenti dei licei classico e scientifico “Leonardo da Vinci” e dall’istituto “Aterno- Manthone”. Seconda Palermo, con il liceo classico “Vittorio Emanuele” e il liceo scientifico “Don Bosco Ranchibile”, terza Torino, per la quale hanno partecipato i licei “Cavour”, “Gioberti” e il “Convitto Umberto I”. L’entusiasmo e gli applausi esplodono in una gioia condivisa. Perché a vincere sono tutti, sottolineano i promotori dell’iniziativa e la stessa giuria: a trionfare è il rispetto dell’altro, la cultura del confronto e del dialogo. È questo lo scopo del Cnf, che con la commissione progetti di educazione alla legalità coordinata dalla consigliera Federica Santinon ha guidato tutte le fasi del progetto insieme ai 37 Consigli dell’Ordine degli avvocati che hanno aderito a questa edizione a cui hanno preso parte 1800 studenti. La prassi è consolidata dal 2020, quando il Consiglio nazionale forense ha sottoscritto il primo protocollo d’intesa con il ministero dell’Istruzione rinnovato del 2024 con lo scopo di promuovere l’esercizio responsabile della parola tra nuove generazioni.
«Noi avvocati siamo profondamente convinti che il rispetto della legalità sia un valore assoluto da rinnovare ogni giorno, soprattutto attraverso i giovani che sono il futuro del nostro Paese», spiega Francesco Greco rivolgendosi agli studenti. «Contiamo su quello che voi potrete fare per promuovere i valori fondamentali della nostra Costituzione e dei Trattati europei. Voi giovani siete portatori di democrazia e libertà e, proprio attraverso questi principi fondamentali, saprete assicurare al nostro paese un futuro libero e democratico», aggiunge il presidente del Cnf. Con le sue parole la sfida entra nel vivo. I ragazzi si alzano in piedi e pronunciano una formula di impegno. Sul tabellone compare il timer. Le squadre sono chiamate ad argomentare e controargomentare entro i tempi, 20 minuti per ognuno dei tre round, a partire da una su una provocazione di padre Paolo Benanti, studioso di etica e tecnologia: “Più dell’intelligenza artificiale ho paura della stupidità naturale, perché, se un giorno una macchina facesse una determinata cosa, sarebbe stata la mente umana a fargliela fare. La macchina non vuole niente perché non è un soggetto”. Ma cos’è la stupidità naturale? E la macchina, può considerarsi soggetto giuridico? Le tesi degli studenti sono avvincenti, straordinarie. E nella cornice del torneo trovano spazio secondo la logica dell’incontro. D’altronde non è l’IA a rappresentare il nostro futuro: lo sono i ragazzi, il cui «entusiasmo è una grande vittoria della Commissione legalità e del Cnf», sottolinea la vicepresidente del Cnf Patrizia Corona.
«È attraverso la pratica dell’ascolto e del confronto, con la consapevolezza del valore salvifico del dubbio, che ciascun giovane può essere protagonista attivo di quel processo di crescita prodromico all’esercizio della cittadinanza responsabile», commenta Angela Mazzia, referente nazionale del torneo e ideatrice del progetto insieme all’avvocato Vincenzo di Maggio.
A tirare le fila è la presidente Cassano, la quale si complimenta subito con gli studenti per aver dimostrato grande capacità di sviluppo logico. «Una capacità rara - sottolinea rivolgendosi ai ragazzi - che ci fa ben sperare nell’avvenire. Rivelate una profonda cultura, una grande vivacità intellettuale e senso di rispetto dell’altro, una dote che va perdendosi nella nostra società. E ciò vale doppiamente ai nostri occhi - chiosa Cassano - perché avete dimostrato capacità di confrontarvi con le argomentazioni altrui, con attitudine a confutarle nel rispetto delle regole di una dialettica improntata a principi di civiltà». A complimentarsi con gli studenti e i loro tutor e anche Palmieri Sandulli, per la quale questa iniziativa è molto importante su due livelli: «Prima di tutto quello della democrazia, delle istituzioni, dell’educazione civica, della lealtà e correttezza nei confronti dell’avversario, tutti elementi fondamentali nel sistema giudiziario - , commenta con Il Dubbio l’Avvocato Generale dello Stato -. L’altro livello, altrettanto delicato e importante, riguarda l’importanza della scrittura e dell’oratoria, che non vanno perse». E che troveranno spazio nella prossima competizione.