Cala il sipario sul XXVII congresso dell'Associazione italiana giovani avvocati. Per tre giorni nel teatro "Piccinini" di Bari avvocati e magistrati si sono confrontati sulla giustizia di oggi con un continuo sguardo rivolto al domani. «Non dimentichiamo, però - ha evidenziato Francesco Perchinunno, presidente uscente di Aiga -, che il futuro si costruisce in questo momento, in ogni momento della nostra vita professionale e associativa».

L'ultima giornata dei lavori congressuali ha avuto come protagonisti il presidente del Cnf, Francesco Greco, Margherita Cassano (primo presidente della Corte di Cassazione) e Francesco Paolo Sisto (viceministro della Giustizia). È intervenuto a distanza, intervistato dal giornalista Rai Francesco Giorgino, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

La collaborazione tra avvocatura e magistratura è stata ribadita da Margherita Cassano.

Dal presidente del Consiglio nazionale forense, Francesco Greco, tanti spunti di riflessione. «È prioritario - ha detto - il superamento delle differenze di genere. Non possiamo più assistere alla disparità emersa anche nel rapporto Aiga di recente pubblicato». In quasi tutti i dibattiti che hanno animato il congresso di Bari è stato analizzato il fenomeno della fuga dalla avvocatura. Dal recente studio dell'Aiga è emerso che il 43% degli avvocati intervistati è disponibile ad abbandonare la professione se dovesse presentarsi una nuova occasione di lavoro.

Greco si è soffermato su un altro fenomeno, il calo delle iscrizioni nelle facoltà di giurisprudenza dal quale deriva una riduzione del numero dei candidati per l'esame di abilitazione professionale. Per la prossima sessione dovrebbero essere circa

10mila. Un numero decisamente inferiore agli anni precedenti.

Il presidente del Cnf ha ragionato inoltre sui cambiamenti costanti che interessano la vita di ciascuno di noi e di conseguenza le professioni. «La nostra società - ha commentato Greco - non può essere governata dai tecnocrati. Senza avvocati, il vivere quotidiano di ogni cittadino rischia di essere in balia della tecnologia. Uno scenario che mi preoccupa non poco».

Guardare al futuro senza diffidenza e pessimismo. Questo l'invito lanciato dal rappresentante della avvocatura istituzionale, il quale ha sostenuto che la professione forense deve stare al passo coi tempi: «L'ambito della consulenza economica e commerciale è stato abbandonato. L'avvocato del futuro è un professionista altamente specializzato. Vorrei che con il ministero della Giustizia si potesse rivedere la gamma delle specializzazioni, ancorate alle nuove esigenze dei cittadini. Pensiamo alle specializzazioni su ambiente, diritto alla alimentazione, emigrazione, green economy., commercio elettronico. I giovani avvocati hanno interesse a specializzarsi rispetto alle precedenti generazioni. Chiederemo quindi di rivedere il regolamento sulle specializzazioni.

In merito agli scenari prospettati all'intelligenza artificiale, dobbiamo guardare la realtà senza timori. Su questo tema è stata avviata anche una interlocuzione con la Corte di Cassazione. Occorre pensare ad un nuovo modo di esercitare la professione forense. Questa la sfida che ci occuperà a lungo».

Sulle aggregazioni professionali, infine, il presidente Greco ha rilevato che il tempo dell'avvocato artigiano è destinato a tramontare.

Il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha esordito, sottolineando il proprio orgoglio professionale:

«Io sono un avvocato. E non lo dico per ingraziarmi la platea e i miei colleghi.

L'avvocato nutre un amore eterno per i cittadini. Questo approccio lo tengo ben presente nella mia attività quotidiana.

Il ministero della Giustizia deve stare in mezzo alla gente, senza il timore di essa e del confronto. Non a caso i miei contatti con il Cnf sono costanti con incontri settimanali. Le riforme devono essere fatte per i cittadini e alll'insegna della efficienza».

In collegamento video il ministro della Giustizia Carlo Nordio.

«Sono - ha detto - figlio di avvocato, fratello di avvocato, genero di avvocato. Conosco molto bene l'avvocatura.

Il nostro primo obiettivo è rendere efficiente la giustizia. In questa direzione va pure il Pnrr sulla giustizia. Si tratta di un patto molto delicato per i tempi stringenti e le limitate risorse». Il giornalista Francesco Giorgino ha fatto una domanda al ministro sulla eventualità di rivedere le scelte di dieci anni fa in merito alla geografia giudiziaria.

«Con gli interventi del passato - ha affermato Nordio - sono stati eliminati Tribunali che dovevano essere salvati. La giustizia di prossimità va salvaguardata. Stiamo ascoltando tutte le parti per capire razionalmente e senza sentimentalismi le vere esigenze della giustizia».

Il ministro della Giustizia ha riflettuto sul presente e sul futuro dell’avvocatura. «Ogni professione - ha commentato - vive momenti di grande trasformazione. Non ne è esente l'avvocatura. La caduta a picco delle iscrizioni a giurisprudenza non vorrei che domani provocasse una carenza di professionalità, come accaduto con i medici».

Il congresso dell’Aiga si è concluso con l'elezione del nuovo presidente. Si tratta dell’avvocato Carlo Foglieni del Foro di Bergamo.