Andrea Mascherin ottiene due risultati decisivi e altri pure di rilievo. Enuncia la proposta messa a punto dall’istituzione forense affinché «si riconosca in Costituzione la libertà e indipendenza dell’avvocato», e dopo il suo discorso inaugurale tutta la politica si esprime a favore. Inoltre con il sì a una norma che i delegati approvano per acclamazione, il presidente del Cnf favorisce una svolta complessiva nel dibattito sui diritti, che si realizza al 34esimo Congresso nazionale forense, da ieri in corso a Catania: tutti gli invitati, dal guardasigilli Bonafede ai rappresentanti dell’opposizione, danno vita a un confronto in cui le garanzie affermate nella Carta diventano finalmente centrali. È come se nell’impegnarsi a sancire il ruolo dell’avvocato, i partiti si mettessero anche di fronte all’urgenza di preservare la democrazia minacciata dal linguaggio d’odio e la giurisdizione ridotta a processo mediatico.

E poi ci sono le diverse risposte positive che il ministro della Giustizia pronuncia su altre sollecitazioni di Mascherin: «Dal 9 ottobre riapre il tavolo ministeriale con il Cnf per rafforzare il patrocinio a spese dello Stato». assicura, «e presto si insedierà quello per regolare l’accesso alla professione».

Aperture anche a ripensamenti su «alcune sedi giudiziarie già soppresse» e l’impegno a «non chiudere alcuna sezione fallimentari». Ma più di tutti conta il sì a «un percorso di studio su una norma che porti in Costituzione la figura dell’avvocato». Una risposta positiva confermata nella successiva tavola rotonda dai senatori di maggioranza Francesco Urraro, del Movimento cinquestelle, e Andrea Ostellari, della Lega. Ma anche da Enrico Costa di Fi, Franco Vazio e Walter Verini del Pd e da Ciro Maschio di Fratelli d’Italia. Segno che il riconoscimento dell’avvocato è ritenuto indiscutibile e doveroso da tutta la politica. Come lo è nelle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il cui messaggio ricorda «il ruolo di promozione e tutela dei valori costituzionali svolto dagli avvocati».