Il Tavolo istituzionale sull’Intelligenza Artificiale dell’Ordine degli Avvocati di Milano, nato a luglio durante la prima edizione di “Talk to the future Week”, inizia a muovere i primi passi e a offrire i primi importanti frutti. Tra le iniziative spiccano un corso dedicato all’IA, con inizio dal prossimo 9 novembre, un podcast e un canale Telegram.

Si tratta di una sperimentazione dei sistemi di intelligenza artificiale generativa che coinvolgerà 100 avvocati del Foro milanese. È inoltre prevista una pubblicazione che sarà presentata alla prossima edizione di “Talk to the future Week”, in programma sempre a Milano dal 6 al 10 maggio 2024.

«Sono queste – dice il presidente del Coa di Milano, Antonino La Lumia – le più importanti novità di un gruppo di lavoro che annovera esperti di primissimo piano». È importante attrezzarsi e farsi trovare pronti. Di questo è convintissimo La Lumia. «La nostra istituzione – evidenzia - ha una tradizione e una cultura antichissima e, se la professione d’avvocato cinquanta anni fa, era molto simile a quella di quindici anni fa, chi ha iniziato a fare l’avvocato dieci anni fa ha già dovuto alcune volte modificare il suo quotidiano. Oggi i nostri paradigmi, le nostre liturgie si stanno profondamente modificando. A ben vedere tutte le professioni intellettuali stanno cambiando pelle, continuiamo a dirlo, si parla ovunque di intelligenza artificiale, ma il nostro obiettivo non ha nulla a che fare con la moda del momento. Come istituzione sentiamo il dovere di creare una condizione culturale di partenza uguale per tutti. Prendo in prestito una citazione di William Gibson: “il futuro è già qui solo che non è equamente distribuito”».
Bisogna, dunque, cogliere le sfide che si presentano all’orizzonte. «Abbiamo bisogno – commenta La Lumia - di acquisire dimestichezza con una realtà che nasce lontana dalla nostra professione, ma che la sta modificando profondamente nelle sue tecnicalità; dobbiamo apprendere nuove conoscenze da combinare alla nostra cultura giuridica. Le applicazioni concrete dell’IA Generativa sono trasversali a tutti i settori: il punto non è se ci sarà un impatto, ma quanto sarà importante e come lo sapremo utilizzare a nostro vantaggio. Attualmente, il settore finanziario, manifatturiero e sanitario (e scienze della vita) sono i mercati più maturi nell’ambito dell’uso di IA Generativa. Anche all’interno del sistema giustizia ci sono applicazioni interessanti e da approfondire».
L’iniziativa dell’avvocatura milanese sull’Intelligenza artificiale deriva, dunque, da una esigenza precisa che richiede appropriate conoscenze. Tutt’altro. «Il tavolo istituzionale sull’Intelligenza artificiale – evidenzia il presidente del Coa – nasce per favorire un’alfabetizzazione digitale nell’ambito legale, oltre gli slogan, oltre le pubblicazioni futuribili che raccontano un mondo che verrà. Noi invece vogliamo raccontare cosa farne oggi con i sistemi d’intelligenza artificiale generativa. Penso che sia un preciso dovere dell’istituzione creare condizioni per favorire una cultura condivisa che non lasci indietro nessuno. Il pericolo è che questi strumenti nuovi producano nuove opportunità insieme a nuove diseguaglianze sia all’interno della comunità forense, sia per i cittadini. Non un tavolo modaiolo, dunque, ma con una missione molto precisa: l’equità. L’intelligenza artificiale generativa pone diversi rischi etico-sociali: per questo è necessario sviluppare un approccio responsabile, caratterizzato da trasparenza, affidabilità, sicurezza ed equità. Un tavolo, dunque, che osservi, che studi, che proponga, che segni una strada, che unisca chi non ha competenze digitali con chi è già molto più avanti. Un tavolo che è già al lavoro da luglio e che sta iniziando a seminare e a definire il suo campo d’azione. Un tavolo che genererà un corso dedicato all’intelligenza artificiale nel mese di novembre, una sperimentazione sull’intelligenza generativa che inizierà a dicembre, una pubblicazione che sarà presentata a maggio nella prossima edizione di Talk to the future, che si propone di essere una guida pratica su come utilizzare i principali strumenti di intelligenza artificiale nella nostra professione. Ci sarà anche una comunicazione dedicata con un podcast e un canale Telegram».
L’IA Generativa non potrà non avere impatti rivoluzionari con ripercussioni sull’economia e sulla società. Non vanno esclusi impatti concreti per le professioni intellettuali, in particolare per quella forense. In questo contesto servono nuove competenze. «Ho letto con attenzione – conclude Antonino La Lumia - la recente ricerca, realizzata da The European House – Ambrosetti, che si è posta l’obiettivo di analizzare l’impatto economico e sociale dell’intelligenza artificiale generativa sul nostro Paese, analizzandone presupposti tecnologici, implicazioni etico-sociali e di policy. I dati mi hanno fatto molto riflettere. Secondo la ricerca, per cogliere i benefici stimati dal modello di impatto (18% del PIL), è necessario accelerare la digitalizzazione di più di 113mila PMI del Paese: uno sforzo di digitalizzazione senza precedenti. Parallelamente sostiene anche che investire nella formazione e nello sviluppo delle competenze diventerà cruciale per prepararci all’inserimento e utilizzo aziendale di soluzioni di IA Generativa. Infatti, all’Italia mancherebbero 3,7 milioni di occupati con competenze digitali di base e 137mila iscritti in più a corsi di laurea ICT per abilitare l’implementazione di soluzioni di intelligenza artificiale Generativa nel tessuto economico italiano. A questo punto, vorrei anche chiedermi: quali avvocati saranno gli interpreti di un fenomeno di tale portata? Sapremo parlare il linguaggio della società? Nuove competenze significano opportunità professionali, futuro professionale. Non cogliere il potenziale dell’intelligenza artificiale non sarà solo un’opportunità sprecata ma, al contrario, ci porrà in difficoltà in un panorama competitivo globale che sarà sempre più plasmato dalla diffusione pervasiva di questa tecnologia».
Ecco i componenti del tavolo sulla IA dell’Ordine di Milano:
Avv. Antonino La Lumia, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano
Prof. Avv. Giuseppe Vaciago, Coordinatore del tavolo su IA dell’Ordine degli Avvocati di Milano
Padre Paolo Benanti, Docente presso Pontificia Università Gregoriana
Prof. Oreste Pollicino, Professore ordinario di Diritto Costituzionale presso l'Università Bocconi di Milano
Prof. Giovanni Ziccardi, Professore associato di Informatica Giuridica presso l’Università degli Studi di Milano.
Prof. Paola Manes, Professoressa ordinaria di Diritto Privato presso Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Prof. Edoardo Raffiotta, Professore associato di Diritto pubblico e Diritto dell'innovazione e dell'intelligenza artificiale presso l’Università di Milano Bicocca
Dott.ssa Anna Corrado, Magistrato amministrativo presso il TAR Campania sede di Napoli
Prof. Ginevra Cerrina Feroni, Vicepresidente del Garante per la protezione dei dati personali