«Io non credo nella protesta, ma nella proposta. Il Pd e i Cinque Stelle andranno in piazza a difendere il reddito di cittadinanza, mentre noi del terzo polo abbiamo presentato una contromanovra che difende il lavoro e i conti pubblici. Carlo Calenda, con una delegazione di Azione e Italia Viva, la illustrerà a Giorgia Meloni». Lo dice il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, intervistato dal quotidiano Libero.

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«Siamo pronti a lavorare assieme al centrodestra. Non saremo la stampella del governo, ma scendere in piazza non serve. Su reddito di cittadinanza, giustizia ed elezione diretta del premier possiamo collaborare», spiega Renzi. «Nessun inciucio», puntualizza l’ex premier, «ma noi siamo all’opposizione del governo e non del Paese. Proviamo a dare una mano, mi sembra che la presidente ne abbia bisogno». «La nostra - sottolinea ancora Renzi - non è un’opposizione ideologica: se il governo decidesse davvero di mettere in campo un intervento serio sul reddito di cittadinanza, lo valuteremmo. Fin troppi soldi dei contribuenti sono finiti nelle tasche di truffatori e furbetti, per costruire il consenso di Giuseppe Conte. Spero però che si passi presto ai fatti, perché noto come la Meloni di lotta sia ben diversa dalla Meloni di governo...». «Il nostro orizzonte - aggiunge - sono le elezioni europee del 2024: puntiamo ad andare ben oltre la doppia cifra e a parlare sia ai liberali che non vogliono morire sovranisti, in compagnia di Orban e Le Pen, sia ai riformisti che non vogliono morire populisti. II nostro modello è quello di Renew Europe. Quanto al Pd, è m una crisi da cui difficilmente si riprenderà: può ringraziare le scelte masochiste di Letta e dei suoi capi corrente».