Eclatante protesta della nazionale tedesca contro il diktat della Fifa che ha minacciato di ammonire i capitani che indossano la fascia OneLove arcobaleno e non quelle autorizzate dalla Federazione. Prima del fischio d’inizio della partita d’esordio contro il Giappone, nella tradizionale foto di gruppo, tutti gli undici giocatori si sono coperti la bocca, in un chiaro gesto di denuncia per le limitazioni alla libertà di esprimere il sostegno ai diritti della comunità Lgbtq+. Il portiere Manuel Neuer ha messo la fascia bianca ufficiale «No discrimination» della Fifa, come verificato dall’arbitro prima della gara, ma l’ha parzialmente coperta. Infatti l’ha portata su una maglia a maniche lunghe gialla che era seminascosta dalla casacca di gioco a maniche corte dello stesso colore. La regia della Fifa ha "oscurato" questi gesti di protesta con le telecamere che non hanno mostrato il momento della foto di gruppo e inizialmente non hanno mai inquadrato da vicino il 36enne estremo difensore del Bayern Monaco. «Negarci» la possibilità di indossare la fascia arcobaleno «è come negarci una voce», ha spiegato la Federcalcio tedesca (Dfb) in un tweet con foto allegata in cui ha spiegato il senso della protesta. «Volevamo usare la fascia del nostro capitano per prendere posizione per i valori che la nostra nazionale condivide: diversità e rispetto reciproco, insieme ad altre nazioni volevamo che la nostra voce fosse ascoltata», ha scritto la Dfb. Sette federazioni avevano espresso l’intenzione di usare le fasce OneLove per la comunità Lqbtq+ ma ci hanno rinunciato dopo che la Fifa ha ventilato non meglio specificate «sanzioni sportive» che si sarebbero probabilmente tradotte nell’ammonizione del capitano. Il governo tedesco si è schierato compatto con i calciatori della «Mannschaft» ("la squadra", soprannnome che però ora è contestato in patria per la sua supponenza). E la ministra dell’Interno, la socialdemocratica Nancy Faeser, si è presentata sulla tribuna dello stadio Khalifa di Doha esibendo la fascia arcobaleno OneLove sul braccio. Da Berlino il portavoce dell’esecutivo, Steffen Hebestreit ha definito la linea dura della Fifa «molto spiacevole»: «I diritti della comunità LGBTQ+ non sono negoziabili», ha sottolineato, «vediamo che apparentemente non è possibile, in questa Coppa del Mondo Fifa prendere una posizione o mostrare un qualsiasi segno di impegno sul tema. È importante invece difendere i nostri valori».