L’avvocato Gaetano Scalise è il nuovo Presidente della Camera Penale di Roma. Ha battuto lo sfidante Fabrizio Merluzzi. Alla lista Scalise sono stati assegnati 261 voti, a quella di Merluzzi 157. In base al regolamento alla lista vincente vengono assegnati 6 consiglieri, all’altra quattro. I membri del direttivo eletti sono: Giuseppe Belcastro (155 voti), Salvatore Sciullo (154), Cesare Gai (113), Domenico Naccari (122) Roberto Borgogno (109), Eleonora Piraino (97), Fabrizio Merluzzi (di diritto), Emma Tosi (99), Marina Lo Faro (84), Francesco Compagna (82). Scalise, iscritto nell’albo degli Avvocati di Roma dal 1987, svolge la propria attività nel settore penale e in quello civile coordina un gruppo di professionisti avvocati presso il proprio studio. Già docente di “Diritto sanitario e responsabilità professionali e giuridiche” corso di laurea in Scienze Infermieristiche presso la II Facoltà di Medicina dell’Università “La Sapienza” di Roma. Ecco la sua prima dichiarazione: “Questo risultato per me e la mia lista rappresenta una grande soddisfazione. Abbiamo avuto un successo strepitoso al di là di ogni immaginazione. Un punto di approdo personale importante dopo diversi anni di impegno all’interno della Cpr. Sono stato già nel direttivo presieduto anni fa da Gian Domenico Caiazza (attuale presidente dell’Ucpi, ndr), quello che organizzò la prima raccolta dati in collaborazione con l’Eurispes. Poi, dopo un periodo di pausa, ho fatto parte del direttivo sotto la presidenza di Cesare Placanica, e da ultimo vice presidente di Vincenzo Comi”. Ha poi aggiunto: “sarà un onore, e altresì un compito gravoso, guidare la Cpr di Roma, una delle più grandi d’Italia, inserita nel Tribunale più grande d’Europa”. Il suo primo atto? “L’ho scritto nel programma: cercheremo di realizzare una modifica statutaria che sta particolarmente a cuore ai soci i quali – mi auguro – in Assemblea la approvino. Poi ci impegneremo fortemente in tutte quelle attività che le avevo anche anticipato nella precedente intervista: garantismo, principio di non colpevolezza, giudice terzo e giusto processo hanno bisogno di un guardiano, quel guardiano siamo noi penalisti. È una missione che porteremo avanti con fermezza, soprattutto in questo momento ove le garanzie processuali sono state compresse sull’altare di un efficientismo di bandiera”. Al termine dello spoglio ci racconta in conclusione Scalise “Fabrizio ed io ci siamo abbracciati. Abbiamo un ottimo rapporto e spero che la stima che nutro per lui sia reciproca. Mi auguro che nel direttivo ci sarà un ausilio da parte dei componenti della sua lista”.