«L’uccellino è stato liberato». Con un riferimento al volatile di colore azzurro simbolo di Twitter si chiude la saga che ha visto protagonista Elon Musk e la piattaforma social. Il patron di Tesla conclude l’acquisizione da 44 miliardi di dollari e assume il controllo della società a poche ore di distanza dalla scadenza fissata dalla Corte del Delaware (che gli aveva dato tempo fino a venerdì). La prima mossa è quella di licenziare il ceo Parag Agrawal con il quale in passato si è scontrato sul numero effettivo degli account falsi presenti sulla piattaforma. Silurati anche il chief financial officer Ned Segal, il responsabile degli affari legali e della policy Vijaya Gadde e Sean Edgett, il consigliere generale. E dall’Europa si leva uno scudo: «L’uccellino volerà secondo le nostre regole» in Ue, precisa subito il commissario per il Mercato interno, Thierry Breton, rispondendo a Musk, in riferimento alla recente introduzione della legge sui servizi digitali Dsa per regolare le piattaforme online. Soddisfatto il vicepremier Matteo Salvini: «Buona notizia per la rete, per la Democrazia e la libertà. Adoro Elon Musk», twitta il leader leghista. Mentre l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump esulta: «è ora in buone mani e non sarà più gestito dai pazzi della sinistra radicale che odiano veramente il nostro Paese», dichiara Trump sul suo network, Truth Social, dopo essere stato bannato a vita da Twitter in seguito ai fatti di Capitol Hill. Il tycoon non ha però detto se ha intenzione di tornare sulla piattaforma. Ma Musk gli aveva già aperto le porte, e annunciando in un'intervista la sua idea di futuro "libero dalla censura". Difficile ora prevedere le intenzioni del miliardario sudafricano che, solo qualche giorno fa, ha cambiato il suo status sul profilo in chief Twit e ha fatto ingresso nella sede di San Francisco portando con sé un lavandino e ironizzando sul social con un gioco di parole "Let that sink in" cioè "Fatevene una ragion", "Cercate di abituarvi" e quel sink che significa appunto lavandino. Stando a quanto riferisce Bloomberg, Musk ha intenzione di sostituire Agrawal come ceo per un periodo salvo poi potere cedere il ruolo anche ad un’altra persona. Intanto rassicura gli inserzionisti, principale fonte di entrate del social, preoccupati che con il cambio di proprietà si arrivi alla diffusione di contenuti controversi e tossici che portino a una diminuzione degli utenti. «Non diventerà un inferno aperto a tutti», tranquillizza Musk ricordando di avere acquisito Twitter «perché è importante per il futuro della civiltà avere una piazza cittadina digitale comune, dove un’ampia gamma di temi può essere discussa in modo sano, senza ricorrere alla violenza» .Tra i primi effetti dell’acquisto della piattaforma c’è il delisting: la società, come comunicato dalla New York Stock Exchange (Nyse), lascia la Borsa di New York e la negoziazione di azioni viene sospesa prima dell’apertura di oggi. Nella giornata è atteso un discorso del neo-proprietario ai dipendenti, mentre si diffonde, a causa dei diversi annunci legati ai licenziamenti (l’ultimo della settimana scorsa dove Musk avrebbe riferito di essere pronto a tagliare i tre quarti dei 7.500 posti di lavoro), un sentimento di preoccupazione all’interno della società.