Mentre si avviano le consultazioni al Quirinale e Giorgia Meloni proverà a stringere i tempi per la formazione del governo, una volta che avrà ricevuto formalmente l’incarico dal presidente Sergio Mattarella, il dibattito politico si è avvitato intorno al famigerato audio di Berlusconi. Ancora dichiarazioni pro Putin che fanno temere per la linea del futuro esecutivo sulla politica estera e hanno seminato un vespaio dentro Fi, facendo crescere la tensione fra il Cavaliere e la leader di Fdi.

Professore Cacciari che sta succedendo? Come sta nascendo questo nuovo governo?

Nasce molto male. Mi pare proprio che sia del tutto evidente. Aspettiamo di vederlo alla prova e i suoi primi atti, ma la gravidanza è piena di cattivi presagi. Non ci rimane che aspettare il pargolo.

Che idea si è fatto dell’audio di Berlusconi?

Mi sembrano battute di una persona che chiaramente pensa di poter dire e fare tutto quello che vuole. Trovo anche un tratto simpatico nelle sue dichiarazioni se non fosse un capo politico e che arrivano mentre si sta formando un governo. Certe battute possono essere assai dannose per la coalizione di centrodestra, ma con quello che sta succedendo al mondo non darei troppa importanza alle parole di Berlusconi.

Giorgia Meloni però sembra preoccupata. Ha detto che ha smesso di trattare…

E fa bene. Non deve trattare se vuole fare il governo. Decisamente meglio se non tratta, che se tratta ancora un po’ comincia a perdere i voti pure lei. Se non sta molto attenta li perde in una settimana, soprattutto al Nord.

Non tratterà neanche sulla Giustizia. Ma il rischio di perdere l’appoggio di Fi esiste?

Alla Giustizia metteranno Nordio che certamente è una persona seria. Il rischio c’è, perché metà di Fi se ne era andata prima, quando il partito ha deciso di fare cadere il governo guidato da Mario Draghi. Si tratta di una forza politica al confine negli equilibri politici attuali e la trasgressione può avvenire in maniera molto facile. È meglio correre il rischio di perdere l’appoggio di Fi di quello che correrebbe andando troppo dietro ai capricci del signor Berlusconi. Farebbe un governo ancora più debole di quello sta facendo e perderebbe anche la faccia.

Anche Tajani ha sentito la necessità di precisare la posizione di Fi davanti al Ppe.

E che altro avrebbe potuto fare? Ha rilasciato dichiarazioni ovvie dopo che Berlusconi si è lasciato andare a battute anche simpatiche, tipiche dell’incontinenza degli anziani che dicono tutto quello che passa loro per la testa.

Non c’è il rischio che l’Italia possa sbandare rispetto alla linea atlantista del governo Draghi?

Questo rischio c’era anche prima. Proprio per questo motivo Meloni cerca di rassicurare tutti fin dal primo momento sembrando più draghista di Draghi.

E lei quanto pensa che possa essere alto questo rischio?

Consideri che l’Italia è collocata in maniera precisa sullo scacchiere internazionale e tale rimarrà. Si farà quello che il padrone vuole. Non è qui che ci possono essere differenze tra un governo e un altro, magari differenze ci possono essere sulle politiche interne, sociali, sull’acquisizione dei diritti, ma non sulla collocazione del Paese.

Prevede tempi rapidi per la nascita del governo Meloni?

Sì, credo di sì. Il governo ci sarà, poi si dovrà vedere quanto dura. Hanno vinto le elezioni, ma governare è un’altra cosa. Non è per nulla certo che questa coalizione sappia governare mentre il Paese va a rotoli, le imprese chiudono, le bollette aumentano e non si pagano. Il governo nascerà, ma dovremo vederlo alle prese con questi problemi.

Salvini pare essersi defilato. Che ruolo ha in questo momento?

Salvini non c’è. Gli hanno messo il bavaglino in attesa di capire come procederà Giorgia Meloni e prenderanno le misure. Del resto hanno avuto quello che volevano.

Giorgetti è l’uomo giusto per l’Economia?

Guardi sono tutte persone da provare. Mi pare che tutto sia un esperimento. Non ci sono elementi per giudicare, sarebbero tutti pregiudizi. Dobbiamo solo aspettare di vedere come si comporteranno alla prova dei fatti.