Eric Dupond-Moretti, ministro della Giustizia francese, andrà a processo per presunto conflitto di interessi. Lo ha comunicato la Corte di giustizia della Repubblica, chiamata a esprimersi sulla vicenda.

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Gli avvocati di Dupond-Moretti, Christophe Ingrain e Rèmi Lorrain, hanno già annunciato un ricorso in Cassazione. «Purtroppo ci aspettavamo un rinvio a giudizio», hanno dichiarato. Il ministro è accusato di aver approfittato del suo ruolo per regolare dei conti in sospeso con alcuni magistrati, risalenti al periodo in cui svolgeva attività da avvocato. In particolare, secondo l'accusa, il guardasigilli francese avrebbe ordinato l’apertura di due inchieste diverse - una su tre giudici della Procura nazionale finanziaria, una sul magistrato Edouard Levrault oggi di stanza a Nizza - con lo scopo di vendicarsi di alcuni torti subiti in passato.

Eric Dupond-Moretti, scontro tra avvocatura e pm 

I sindacati dei magistrati e l’associazione Anticor avevano denunciato queste presunte situazioni di conflitto di interessi dall’arrivo di Dupond-Moretti a Place Vendome, le quali avevano portato nel gennaio 2021 all’apertura di un’indagine. Sullo sfondo un autentico scontro tra poteri repubblicani. Nel sistema giudiziario transalpino la Corte di giustizia della Repubblica (CJR) è l’unico organismo che può giudicare un membro del governo nell’esercizio delle sue funzioni ed equivale al nostro Tribunale dei ministri.

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I magistrati accusano l'attuale guardasigilli di conflitto di interessi con il suo vecchio mestiere di avvocato e di vendetta politica nei confronti di tre magistrati della Procura nazionale finanziaria (PNF) titolari di un’inchiesta sull’ex presidente della repubblica Nicolas Sarkozy e il suo legale Thierry Herzog. La vicenda è conosciuta dall’opinione pubblica come l’affaire des écoutes ed è un caso esemplare delle derive della giustizia in un paese democratico. Un’inchiesta disseminata di cannonate al diritto di difesa, con intercettazioni illegali, perquisizioni selvagge negli studi dei penalisti, violazioni ripetute del segreto professionale. Furono sorvegliate dalla polizia giudiziaria anche le telefonate tra Sarkozy e Herzog, ossia tra un indagato e il suo difensore legale.

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