«A tutti coloro che mi hanno chiesto il motivo della non candidatura alle parlamentarie. Inizio col dire che secondo le nostre regole interne, quella del doppio mandato e del mandato Zero, ritengo che sarei stata perfettamente candidabile». Lo scrive su Fb Virginia Raggi spiegando i tre motivi per cui non l'ha fatto. Tra questi, la sua «contrarietà verso le alleanze strutturali e i campi progressisti con i partiti tradizionali e ad oggi non potrei dire con certezza quali saranno, nei prossimi cinque anni, i nostri futuri compagni in Parlamento».

Virginia Raggi dice no alla candidatura in Parlamento

«Per questo, senza giudizi morali - aggiunge Virginia Raggi - credo sia giusto che si candidi alle parlamentarie chi ritiene determinati scenari possibili ed eventualmente accettabili». Spiegando i motivi della sua "candidabilità" alle parlamentarie alla luce del limite del doppio mandato e del mandato zero, Virginia Raggi precisa su Facebook: «Nel 2021 mi sono potuta ricandidare proprio in virtù di queste due regole e sono attualmente in corso di secondo mandato. Ma tre motivi irrinunciabili mi hanno guidato. In primo luogo sono stata eletta in consiglio comunale e secondo un principio del MoVimento 5 stelle che rispetto, se vieni eletto all'interno di un'istituzione, non mi sentirei a mio agio nel fare il salto altrove. Ma soprattutto, non ho mai nascosto la mia contrarietà verso le alleanze strutturali e i campi progressisti con i partiti tradizionali».

Virginia Raggi: «Voglio veder crescere mio figlio»

«Ma mi immaginate in uno scenario futuro a dover lavorare gomito a gomito con chi ci ha sempre ostacolato? Eddai su, per me non è possibile!», chiarisce l'ex sindaca di Roma. «Infine, è a tutti noto che in questi ultimi cinque anni, come era giusto per il mandato che avevo ricevuto dai cittadini romani, ho vissuto unicamente per fare il Sindaco 7 giorni su 7, h24. La mia vita privata si è totalmente azzerata e sono arrivata a vedere mio figlio solo a colazione. Ho perso cinque dei suoi anni e in particolare quelli durante i quali si è formato. Ora, in tutta onestà, ho bisogno di recuperare il tempo con lui, di vederlo crescere, di aiutarlo, giocare con lui e di riscoprirlo. La libertà riconquistata nel mio nuovo ruolo, non è per me barattabile o comprimibile. Almeno adesso».

Virginia Raggi e l'amarezza per il mancato secondo mandato da sindaco di Roma

«A chi se lo sta chiedendo, lo avrei fatto per un secondo un secondo mandato da sindaco per portare a conclusione e dare un senso a tutto quanto fatto nel primo mandato. Ora fare la consigliera e riprendere il mio lavoro, mi consente di conciliare tempi di vita e di lavoro. Chi mi conosce, sa che queste cose le penso e le dico da sempre ma, ahimè, è vero che non ho motivato pubblicamente. La coerenza - conclude Virginia Raggi - la devo soprattutto a me stessa, al percorso che ho fatto in questi dodici anni e che continuerò a fare finché ne avrò voglia, come consigliere comunale, come attivista e come membro del comitato di garanzia. Per questo non posso che rinnovare gli auguri a tutti gli attuali candidati: che abbiano per i prossimi cinque anni l'entusiasmo e la forza del primo giorno».