«Di Calenda mi sorprende che non perda occasione per lanciare ultimatum e polemizzare con il Pd. Sarebbe molto più utile se si occupasse della destra contro cui dice di voler combattere. Calenda poi è parlamentare europeo perché è stato eletto nelle liste del Pd e con i voti del Pd. Io penso che dovrebbe ricordarsene». Così Luigi Zanda, senatore del Pd, sul "Corriere della sera". «Mi dispiacerebbe - dice Zanda - ma se Calenda vuole andare da solo perderà molti collegi. Non riesco a immaginare il risultato del partito di Calenda perché sinora non si è mai cimentato in una elezione nazionale» Sullo spazio a Luigi Di Maio, e i veti di Calenda, afferma che «chiunque si sia allontanato dal M5s di Conte, sia esso Di Maio, D’Incà, o Crippa, va apprezzato e ringraziato. Penso che il Pd non debba siglare alleanze elettorali con chi ha fatto cadere Draghi perché è stata una decisione che inciderà sul futuro dell’Italia anche a lungo termine. La base del Pd non tollererebbe se andassimo assieme ai 5 Stelle, il trauma determinato da Conte è molto profondo». Sul fatto che Mario Draghi possa restare a Palazzo Chigi: «Sul governo della prossima Legislatura deciderà Mattarella e più che la volontà dei partiti conterà la volontà di Draghi. Al suo posto io chiederei, ai partiti che volessero farlo tornare al governo, garanzie d’acciaio sul fatto che non ricomincino a tormentarlo con la guerriglia politica».