La commissione Giustizia della Camera ha approvato il testo proposto da Fratelli d’Italia, a prima firma Meloni, per far diventare la maternità surrogata un reato universale, cioè punibile in Italia anche se commesso all’estero. L’ok è arrivato con 22 voti a favore, tra i quali Lega, Forza Italia, Fd’I, Coraggio Italia e alcuni del Misto, e 12 contrari, tra cui Pd e M5S. «È un primo importante passo, ottenuto grazie al lavoro e alla determinazione di FdI in Commissione, per arrivare alla modifica della legge 40 e all’introduzione di questa norma - ha commentato Meloni - Ringrazio tutti i deputati che hanno sostenuto la nostra proposta, in particolare i colleghi di centrodestra che su questo tema hanno dimostrato unità e compattezza: la maternità surrogata è una pratica che trasforma la vita in una merce e umilia la dignità delle donne, siamo stati i primi a sostenerlo in Parlamento e siamo felici che oggi questa sia diventata una battaglia condivisa anche da altre forze politiche».Sulla stessa lunghezza d’onda Carolina Varchi, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Giustizia e relatrice del provvedimento. «Il centrodestra compatto, incassa la sua prima vittoria nella battaglia per la proposta di legge sulla maternità surrogata - ha detto - Resta abbinata anche la proposta di legge Carfagna, e ci aspettiamo ovviamente l’arrivo di emendamenti soppressivi, ma siamo molto soddisfatti di questo ulteriore passo avanti nella direzione di combattere il fenomeno dell’utero in affitto». Ora dovrà essere indicato il termine per gli emendamenti al testo, ma la stessa Carfagna si dice soddisfatta. «Il testo è un passo avanti a tutela della dignità delle donne e dei diritti inderogabili dell’essere umano - spiega la ministra per il Sud ed esponente di Fi - A chi dice che questa norma è discriminatoria verso la comunità Lgbt ricordo che la gravidanza non è una merce e i corpi delle donne, come quelli di chiunque altro, non sono oggetti di libero utilizzo: chiunque li riduca a tali, omosessuale o eterosessuale che sia, deve sapere che la legge italiana lo sanzionerà, ovunque abbia commesso il suo reato».