Non c'è pace per la magistratura italiana alle prese con la riforma del Csm e con i continui ricorsi che puntano a minare le delibere del Plenum sugli incarichi direttivi e semi-direttivi. E' notizia di oggi, come riportato dal Giornale, che il magistrato Angelo Spirito ha presentato nuovamente reclamo avverso le nomine di Pietro Curzio (primo presidente della Cassazione) e Margherita Cassano, scelti per la seconda volta dal Csm, dopo l'annullamento del Consiglio di Stato. Uno scontro tra toghe in piena regola che alimenta tensioni fuori e dentro Palazzo dei Marescialli. Il ricorso, presentato dall'avvocato Franco Scoca, prende di mira l'operato della quinta commissione, e di conseguenza dell'assemblea plenaria. Per il legale di Spirito infatti il Csm avrebbe aggirato la decisione del Consiglio di Stato e chiede, ora al Tar del Lazio, di rimediare a questo errore macroscopico. Intanto, sempre il Giornale, riferisce che a giorni il Csm convocherà Marcello Viola, procuratore generale di Firenze, Giuseppe Amato, procuratore capo di Bologna, e Maurizio Romanelli, procuratore aggiunto di Milano, tutti e tre in corsa per prendere il posto di Francesco Greco, ex procuratore capo di Milano, ora in pensione. Qualora il Csm non scegliesse uno di questi, secondo quanto scrive il quotidiano meneghino, prenderebbe quota il nome di Antonio Patrono, attuale procuratore capo di La Spezia.