Lo spettro della chiusura del Tribunale di Avezzano si fa sempre più incombente. La soppressione, prevista per il prossimo settembre, preoccupa i cittadini e gli avvocati soprattutto per la mancanza, fino a questo momento, di segnali forti della politica volti a scongiurare una decisione che rischia di danneggiare pesantemente territori e popolazioni. Senza dimenticare, aspetto di non poco conto, le conseguenze nefaste per gli avvocati, che saranno costretti, ancora una volta, a riprogrammare le loro vite professionali. «Il 14 settembre 2022 – dice al Dubbio Franco Colucci, presidente del Coa di Avezzano – si avvicina. Quella data segna il termine entro il quale i cosiddetti Tribunali minori abruzzesi dovranno essere soppressi. Purtroppo, il governo ed il Parlamento nulla stanno facendo per scongiurare il peggio». La chiusura non interessa soltanto Avezzano. La scure della rivisitazione della geografia giudiziaria si abbatterà pure su Sulmona, Lanciano e Vasto. «La soppressione dei quattro Tribunali – commenta l’avvocato Colucci - determinerebbe una scopertura giudiziaria dell’intera parte Sud della regione, più grande del Molise. In quest’ultimo caso si trovano tre Tribunali ed una Corte d’appello. Ci troveremmo con un vasto territorio senza uffici giudiziari ed in balia della criminalità organizzata che in queste zone si è insediata da tempo. Occorre inoltre tenere conto di una situazione logistica, che non può passare in secondo piano. L’Aquila da una parte, che dovrebbe accorpare Avezzano e Sulmona, e Chieti dall’altra, che dovrebbe accorpare Lanciano e Vasto, non sono in condizione di riceverci. Mancano locali idonei. L’attività giudiziaria, dunque, verrebbe compromessa per periodi prolungati, per qualche anno addirittura. Un vero controsenso rispetto agli obiettivi della ministra Cartabia e del governo se si pensa che il Pnrr punta alla riduzione della durata dei processi». Ad amareggiare gli avvocati di Avezzano sono le decisioni che non hanno tenuto conto delle reali caratteristiche dei territori nei quali si realizzeranno le chiusure degli uffici giudiziari. Un copione, del resto, già visto nel 2013, quando con la soppressione di molti Tribunali, da Nord a Sud, si sono creati disagi e appesantimenti dell’attività dei Tribunali accorpanti tuttora evidenti. Con buona pace dei risparmi economici che la nuova geografia giudiziaria avrebbe dovuto conseguire. «La giustizia – prosegue il presidente del Coa di Avezzano – dovrebbe essere vicina ai cittadini non da ostacolo. Vogliamo ottenere una proroga di almeno un anno per poter ridiscutere la legge sulla geografia giudiziaria e trovare soluzioni utili. Non è possibile portare allo sfascio la giustizia in un territorio così vasto come quello dell’Abruzzo sud. Un altro aspetto riguarda il rischio di orientare tutte le attività giudiziarie verso la costa, con ulteriori danni per la parte interna e montana della regione. Il Tribunale dell’Aquila è nella impossibilità concreta, nonostante i 50 milioni investiti per la ricostruzione, di adattarsi alle nuove esigenze. Voglio ricordare che i numeri del Tribunale di Avezzano superano quelli dell’Aquila, compreso il numero degli iscritti al nostro Consiglio dell’Ordine (oltre seicento, nda). Il Tribunale accorpante, altra cosa assurda, è più piccolo di quello che si intende sopprimere». Le attività giudiziarie, secondo Colucci, si bloccherebbero nell’immediato. Alla fine dello scorso novembre la Commissione Giustizia del Senato ha dedicato una seduta per affrontare le questioni sorte con le soppressioni dei Tribunali e il rischio chiusura che interessa Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto. «La politica – commenta Colucci – sta facendo qualcosa. Sono state diverse le iniziative parlamentari, ma fino a questo momento non hanno portato a nulla. In verità ci sarebbe un altro disegno, con primo firmatario il senatore Caliendo, pervenuto nella Seconda Commissione al Senato e dovrebbe essere inviato in sede deliberante. Occorre maggiore incisività. Il mese di settembre arriverà velocemente ed è impensabile spostare un Tribunale importante, come quello di Avezzano, da una settimana all’altra. Per questo gli avvocati del Coa che rappresento sono sul piede di guerra. Siamo in astensione dalle udienze conformemente a quanto prescrive la legge. Avvieremo ogni iniziativa utile per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica rispetto alle nostre legittime preoccupazioni». La soppressione del Tribunale di Avezzano sarebbe esiziale per gli avvocati che operano nei borghi del circondario. «Non stiamo facendo – conclude Colucci - una lotta di campanile. Con la chiusura del Tribunale non mancheranno casi di cittadini e di avvocati che saranno costretti a viaggiare anche due ore e mezza per arrivare a L’Aquila. Sarebbe qualcosa di insopportabile».