In un’intervista a Panorama, l’ex candidato a sindaco di Napoli, Catello Maresca, magistrato in servizio da gennaio 2022 presso la Corte d’Appello di Campobasso, rivendica le sue scelte professionali, che nell’ultimo mese hanno sollevato diverse polemiche, soprattutto all’interno dell’ordine giudiziario. «A metà gennaio riprenderò a indossare la toga come consigliere di Corte d'appello a Campobasso, e manterrò lo scranno di consigliere comunale di opposizione a Napoli. Se mi sento incompatibile? No. Il mio ricollocamento è all'interno di una cornice normativa ben specifica. La mia sede di lavoro è a quasi 150 chilometri da Napoli. Inoltre, dopo 22 anni nel settore penale, passo a occuparmi di civile. Da inquirente divento giudicante. Lavorativamente parlando, per me è tutto un altro mondo» afferma l’ex pm antimafia al settimanale Panorama. Secondo Catello Maresca, «la polemica è tutta politica. Non mi pare che da Anna Finocchiaro a Michele Emiliano in poi ci sia stato tutto questo accanimento. E poi vorrei ricordare che io farò parte di un collegio di tre magistrati. Non sentenzio da solo. Peraltro, in tutti questi anni mi pare che non ci sia stato un solo caso di un magistrato, di nuovo in servizio, che sia stato contestato per una sua deliberazione. Eppure ne sono rientrati parecchi. Il magistrato, inoltre, precisa di non avere tessere di partito. «La mia candidatura a sindaco di Napoli è nata e si è sviluppata, pagandone anche un prezzo in termini elettorali, come espressione di un civismo cui, da sempre, appartengo». Infine, Maresca tiene a precisare che, dal suo punto di vista, il Consiglio Superiore della Magistratura non si è spaccato sulla sua nomina. «Hanno votato a favore 11 consiglieri e 10 si sono astenuti. Non c'è stato nemmeno un contrario. Quelli che non erano d'accordo con il mio ricollocamento avrebbero potuto votare contro, no».