Non è affatto convinto l'ex ministro di Forza Italia, Giuliano Urbani, che Silvio Berlusconi possa essere il candidato giusto per il Quirinale. Tra i pionieri del partito, Urbani dichiara in un'intervista a “La Repubblica” che Berlusconi «sarebbe un Presidente super partes più nell'apparenza che nella sostanza». E «in questo momento storico al Paese serve una presidenza che unisce, non che divida». Con il Cavaliere al Colle «le forze politiche non gli affiderebbero la delega che hanno dato a Mattarella nei momenti difficili come l'attuale». A quel punto, prosegue il politico, «si porrebbe un problema di governance complessiva del sistema». E si tornerebbe «a una competizione deleteria più forte di prima». Berlusconi si candida al Quirinale perché «cerca una rivalsa in termini di immagine», rivela il suo ex ministro. «È una persona che si è convinta di aver subito il Male». L'auspicio di Urbani è «il bis di Mattarella», «sarebbe la soluzione migliore». E che Draghi «rimanga al governo, altrimenti rischiamo di pesare meno in Europa».

Berlusconi al Quirinale, parla Toti

«Berlusconi è il fondatore della seconda Repubblica, è stato leader del centrodestra ed è uno dei più autorevoli politici italiani. Credo abbia tutti i titoli, se lo vorrà, per candidarsi. Poi vedremo le condizioni. Di certo, sulla sua candidatura non possono esserci pregiudizi». Lo afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in un’intervista a “Libero”. Letta, Conte e Speranza dicono che non può essere presidente della Repubblica chi ha avuto contrasti con i magistrati... «Sono motivazioni molto fragili», replica il cofondatore di Coraggio Italia: «Basta ricordare le picconate che il buon Francesco Cossiga dette al sistema giudiziario da presidente eletto. Che ci sia una dialettica tra poteri, e che Berlusconi l’abbia rappresentata, non può essere causa di esclusione. Poi, vale per lui quello che vale per Draghi: sarebbe meglio una larga convergenza, perché il presidente è l’arbitro e una maggioranza molto disomogenea rispetto a quella che oggi porta avanti il governo comporterebbe rischi di cui bisogna tenere conto».

Quirinale, per Bossi sarà Casini il successore di Mattarella

«Volete sapere come andrà a finire? Dovrebbe farcela Casini». Lo dice Umberto Bossi, ex leader della Lega, a “La Stampa” a proposito della partita del Quirinale. Giorgetti candidato al Colle? «Ma no, ma no - dice ancora - Non è proprio il tipo. Non è uno che vuole mettersi in vista». E ancora: «Draghi sta governando abbastanza bene ma se davvero vuole arrivare al Colle deve stare attento soprattutto alla sinistra. A sceglierlo come presidente del Consiglio è stato anche Berlusconi che ha preferito lui, un banchiere centrale, a un banchiere d’affari. Magari la sinistra all’ultimo lo taglia».