Un titolo che prende mezza pagina di giornale non s'era mai visto. Ma il Fatto Quotidiano è riuscito nell'impresa "poligrafica" del secolo. La notizia rilanciata dal giornale diretto da Marco Travaglio è pesante. "La procura di Firenze - scrive il cronista Marco Lillo - va a caccia della casa in cui si sarebbero incontrati il boss di Cosa Nostra Giuseppe Graviano e B." B. sta per Silvio Berlusconi, ex premier e fondatore di Forza Italia, nonché attuale presidente del partito liberale di centrodestra, che da 30 anni è nel mirino dei magistrati, i quali in tutti i modi hanno tentato di arrestarlo, accusarlo e condannarlo, in gran parte delle volte senza riuscirci. Un accanimento mediatico-giudiziario che non ha forse eguali. 

La "caccia alle streghe" a Milano 3

I pm fiorentini, quelli che indagano anche sulla Fondazione Open di Matteo Renzi per intenderci, ritengono che Graviano e Berlusconi sia siano incontrati in un appartamento di Milano 3, uno dei quartieri costruiti dall'ex presidente del Milan. Questo perché il boss Graviano, condannato all'ergastolo nel processo "Ndrangheta stragista", in quanto accusato di essere il mandante del duplice omicidio di due carabinieri, avrebbe reso dichiarazioni ai magistrati circa il luogo dell'incontro. Così, gli uomini della Dia, che conducono le indagini, si sono messi sulle tracce della casa.

La fissazione di Graviano per lo stabile milanese

Il Fatto dà una sua versione riguardo le propalazioni di Graviano, intercettate prima in carcere tra il 2016 e il 2017 e poi rese in aula a Reggio Calabria. «I ricordi del boss e le risultanze dell'indagine sul campo per alcuni aspetti presentano coincidenze» sostiene Marco Lillo. «L'appartamento "sospettato" oggi appartiene a un terzo ma effettivamente nel periodo del presunto incontro (dicembre 2013) era ancora nella disponibilità del gruppo Berlusconi». Il giornale di Travaglio, però, mette anche le mani avanti. «Ovviamente il fatto che Graviano abbia fornito indicazioni precise su un appartamento di Milano 3 può provare che per qualche ragione conoscesse il luogo ma non prova affatto che lui abbia avuto quell'appartamento grazie al gruppo Berlusconi. Né prova che il presunto incontro del dicembre 1993 sia accaduto. Ci sono migliaia di persone che vivono a Milano 3, o conoscono un appartamento, ma non hanno mai visto Berlusconi». E infine: «Certo Graviano ha una sorta di fissazione per quell'appartamento di Milano 3».