"Se il virus perde forza vuol dire che è artificiale".  Detta così, secca e senza appello, la dichiarazione potrebbe essere intestata a Roberto Burioni, il re dei virologi mediatici . Oppure si potrebbe pensare a Massimo Galli, primario di malattie infettive del Sacco di Milano, o al biologo Enrico Bucci - che in quanto a narcisismo, anche lui... - oppure a Ilaria Capua, perché no. Insomma, la lista è lunga. Anche se a ben vedere nessuno di loro direbbe mai una cosa del genere. E infatti l'autore è Luca Zaia. Il quale, peraltro, è il presidente di Regione che ha combattuto con più efficacia l'espandersi del virus. Ma il governatore del Veneto non è nuovo a uscite un tantino avventate: l'ultima fu quella dei cinesi accusati di mangiare topi vivi. Dichiarazione che generò una mezza crisi diplomatica con Pechino. E del resto anche questa volta il governatore del Veneto sembra puntare dritto sulla Cina iscrivendosi nella squadra - guidata da Donald Trump e Boris Johnson - di quanti pensano che il Covid sia sfuggito da qualche laboratorio di Wuhan col preciso compito di infettare e indebolire il dissoluto occidente. "Dico una cosa che farà arrabbiare qualcuno - ha detto chiaro e tondo Zaia versione epidemiologo - : se il virus perde forza vuol dire che è artificiale. Un virus non perde forza con questa velocità, se perde forza allora probabilmente potrebbe essere di natura artificiale. Si è scritto tanto di questo virus, se se ne va tanto velocemente secondo me c'è qualcosa di mezzo di artificiale".