La Cina di Xi usa il pugno di ferro, anzi di acciaio, per contenere l'epidemia di coronavirus. E scatena un'ondata di repressione verso tutti i propri cittadini che, secondo le autorità, avrebbero violato le norme di sicurezza. In particolare nella zona di Wuhan, epicentro del morbo. Più di mille persone sono infatti finite sotto processo, ha reso noto la procura generale. Allo stesso tempo sono state condotte inchieste penali nei confronti di oltre ottomila persone e quindi il numero degli imputati è destinato ad aumentare nel corso dei giorni. Le accuse sono quelle di aver provocato la trasmissione del nuovo coronavirus per non aver adottato le misure preventive, per aver violato la quarantena o per aver prodotto e distribuito prodotti non autorizzati, per ostruzione allo svolgimento di mansioni ufficiali, diffusione di notizie false, ma anche per luccisione di animali selvatici considerati a rischio.