"E' una vittoria stupefacente": cosi' Pete Buttigieg, candidato alle primarie democratiche, ha commentato a caldo i primi risultati dei caucus in Iowa che lo vedono in testa. Nelle ultime ore l'ex sindaco di South Bend, in Indiana, ha lanciato su Twitter chiari avvertimenti agli avversari interni ed esterni. "Gli esperti non hanno visto arrivare la nostra coalizione. Nemmeno questo presidente la vedrà arrivare", ha scritto, ricordando agli elettori che c'e' "esattamente un solo colpo per sconfiggere Donald Trump. Questa e' la campagna che faro', se siete con me, andiamo". CHI E' PETE BUTTIGIEG "Dobbiamo ricostruire il Paese sulla base dei nostri valori. Il patriottismo, che non è il bieco nazionalismo di Trump, ma la cura e il rispetto di una terra che appartiene a tutti, che non fa differenze di razza, genere, reddito, orientamento sessuale". E' il biglietto di presentazione di Pete Buttigieg, il golden boy dei democratici americani e gay dichiarato che sta vincendo a sorprese le complicatissime primarie dem in Iowa. Sindaco della cittadina in cui è nato, South Bend, nell'Indiana Buttigieg Si è laureato ad Harvard e ha studiato al Pembroke College di Oxford, in Gran Bretagna. Suo padre Joseph, morto nel gennaio scorso, originario di Malta, è stato uno degli studiosi più importanti di Antonio Gramsci. "Mi rivolgo innanzitutto ai moderati, agli indipendenti e a quelli che chiamo i futuri ex repubblicani", ha spiegato più volte Buttigieg. . Il suo programma prevede massicci investimenti nell'innovazione tecnologica, nelle energie rinnovabili, oltre che nella scuola pubblica. Lo Stato dovrà garantire una copertura sanitaria universale, ma lascerà ai cittadini la scelta tra formula pubblica o privata. Un sistema misto: la leva per smuovere i trumpiani delusi, ma spaventati, a torto o a ragione, dal "socialismo" di Warren e Sanders. L'altro elemento chiave è "l'inclusione" .La carica innovativa di Buttigieg, gay dichiarato dal 2015, sta proprio nel tentativo di mettere insieme prudenza economica, fede cristiana nonché massima libertà personale e sociale. Fino al 2017 ha fatto parte della Riserva della Marina, come ufficiale di intelligence. Unica parentesi operativa nel 2014, sette mesi dislocato in Afghanistan. Alle domande qual è stato l'errore più grave di Trump nella politica estera e se ci sia almeno una cosa che condivide, risponde: "Questo presidente ha sistematicamente rovinato i rapporti con i nostri alleati. Mi risulta difficile indicare un solo errore o anche dieci. Probabilmente il peggiore di tutti, quello più carico di gravi conseguenze è stato il recente tradimento dei curdi, nostri partner in Siria. Dall'altra parte anch'io sono convinto che la Cina rappresenti una sfida molto seria. Ma non sono per niente d'accordo con la strategia seguita dal presidente. Gli Stati Uniti devono sollevare con grande determinazione il tema dei diritti umani con i cinesi. Non possiamo tacere su quello che sta accadendo a Hong Kong o alla minoranza musulmana (gli Uiguri, ndr) chiusa nei campi di concentramento. Dovremmo portare questi problemi al tavolo delle trattative sul commercio".