Venezia tira un sospiro di sol Venezia tira un sospiro di sollievo, mentre si inizia a fare la conta dei danni. E in attesa del voto di oggi sulle mozioni a favore della città, sono stati presentati diversi emendamenti alla manovra finanziaria per dirottare fondi e consentire un rapido recupero. Dalla Lega, che ha proposto di utilizzare un miliardo da recuperare sui dai tre il Governo vorrebbe distribuire a chi fa la spesa pagando col bancomat per Venezia, 100 milioni per la manutenzione del Mose oltre a un fondo per tutti gli altri territori colpiti dalle alluvioni e a rischio idrogeologico, a Italia Viva, che ha presentato l’emendamento “Notre Dame” per Venezia, che prevede una defiscalizzazione del 50% per tutte le donazioni libere, fino a 96.000 euro.

E intanto impazza la polemica politica. «Mi aspettavo che a un certo punto arrivassero al pettine tutti i nodi degli ultimi trent’anni ha affermato Luigi Di Maio all’inviato Alessandro Poggi nell’intervista in onda questa sera in seconda serata su Rai2, a Povera patria -. Se Venezia è in quelle condizioni è perchè il Mose è stato un bancomat della politica. Invece di tutelare la città hanno tutelato Galan che ha preso le tangenti sul Mose».

Il governatore del Veneto, Luca Zaia, al termine di una ricognizione in elicottero sui territori colpiti dal maltempo, ha intanto promesso interventi tempestivi, chiedendo che subito dopo la rendicontazione dei danni possa essere riconosciuto lo stato di crisi. Una delle situazioni più critiche è la spiaggia di Bibione, dove il mare si è mangiato 100 mila metri cubi di sabbia.

Intanto, il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, è tornato a insistere sul Mose. «Abbiamo il dovere di chiedere al governo di terminarlo», ha sottolineato, chiedendo il coinvolgimento del Comune per una maggiore trasparenza. Ieri sera è inoltre arrivata la firma del sindaco sul decreto per la cabina commissariale. E oggi saranno presentate le schede per far domanda dei rimborsi: fino a 5mila euro per i privati e 20mila per i commercianti.

«Nell'arco di un mese - ha concluso il sindaco - avremo il totale da mandare a Roma e poi con tempi solleciti» verrà accreditata la somma. «C’è la massima attenzione del governo», ha garantito il premier Giuseppe Conte. Per la conta dei danni, ha sottolineato il prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, ci vorrà qualche mese. «Temiamo danni consistenti agli edifici più rappresentativi come la basilica di San Marco e Palazzo Ducale, alle opere della cultura ma anche al Tribunale, alla Corte d'Appello e alla sede del Comune che ha avuto danni importanti.

Il problema ha detto all’Ansa - è che non si potranno quantificare se non fra qualche mese» quando si vedrà l'effetto del sale sulle pietre. E quindi «bisogna tenere alta l'attenzione». Ma intanto arrivano gli aiuti da Mosca, in meno di 24 ore, l'ambasciata italiana ha raccolto 1 milione di euro di promesse donazioni.