Si riaccende lo contro tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. A fornire il pretesto una lettera inviata dal capo politico del Movimento 5 Stelle al Quotidiano nazionale, nella quale il ministro degli Esteri ha parlato delle elezioni regionali in Umbria. «Per rigenerare il patto di fiducia cittadini-istituzioni, secondo me cè bisogno che tutte le forze politiche di buon senso facciano un passo indietro e lascino spazio a una giunta civica - scrive Di Maio nella missiva - che noi saremmo disposti a sostenere esclusivamente con la nostra presenza in consiglio regionale, senza pretese di assessorati o altri incarichi. Ovviamente ci aspettiamo che tutti gli altri facciano lo stesso».   [embed]https://www.facebook.com/LuigiDiMaio/posts/2473092536060611?__xts__%5B0%5D=68.ARDyljFwAKN3VRs0bATIsYpo8DZKkUjjO8P03JK1Fx2FeenlItEAiC1GN6zMS4ljAYWP53rm0rF_xBP_8lVgrSCImAYXDhSwAXcAhJtCasn9_pnahwxDyfmZOJ45PI6a116ODjSxC31Ed53wygykyN50KcsZzO9fLHCfd1Bi_8aetaTUVNECP_v_bNQuMxFbhGQTb6rfjc56tHTwt6LzlbfjGpsSFhqueuPdP43UWXlkQDQ-JZqHCIk3UKbGNmdLYB2QX5m2RO0TUn8SAFvv2VgBbqTg7eSBQndHn3OkpzS7blR0q_OOLyQatbnnqq-sI1vNffz2VOfXgr7mO2uRsOJhKVcypK7dSzJdWx6HmenHWHj6AJgPD2js&__tn__=-R[/embed]   Non alleanze o coalizioni, precisa Di Maio, bensì una competizione elettorale nella quale ognuno «correrà con il proprio simbolo in sostegno di un presidente civico e con un programma comune. Ma senza pretendere nulla sulla composizione della giunta e sulle dinamiche del governo regionale. Le forze politiche saranno solo in consiglio regionale con i propri gruppi». Poi il riferimento alla campagna elettorale, che non potrà risolversi con accuse reciproche «su chi ha fatto peggio. Per noi sarebbe facile accusare qualcuno, ma vedere lUmbria colpita da un male endemico come la corruzione, deve portarci a un ragionamento molto più alto», ha aggiunto, per spiegare il perché ha deciso di aprire ad una giunta civica attraverso «un patto civico», che veda un aspirante presidente fuori dai partiti, in grado di mettere al centro «un programma innovativo, di punti veri e realizzabili. Un programma che possa ispirare serietà, fiducia e competenza. Credo sia ora di dare una sterzata e cambiare del tutto le persone chiamate a gestire questa Regione». E dopo le parole di Di Maio, a parlare è anche il segretario dem Nicola Zingaretti, secondo cui «anche in Umbria il confronto può andare avanti. Ci sono tutte le condizioni per un processo nuovo che valorizzi la qualità e metta al centro il lavoro, la sostenibilità e il bene dei cittadini umbri». E apre anche Walter Verini, commissario del Pd in Umbria. «Mi pare che le parole di Luigi Di Maio rappresentino un fatto nuovo e significativo: un'intesa a livello regionale può essere praticata - ha detto all'Ansa - Di Maio offre un terreno di confronto con alcuni punti certamente condivisibili e da noi già da tempo acquisiti e altri sui quali confrontarci. Tutto questo nell'interesse e per il futuro di una regione come l'Umbria non non può e non vuole essere "presa" dai sentimenti di odio e intolleranza che Matteo Salvini diffonde a piene mani». A stretto giro è arrivata la replica di Salvini, che ha accusato Di Maio di disperazione. «Di Maio è evidentemente disperato - ha attaccato - supplica il Pd per evitare che M5S possa sparire anche in quella regione. Fortunatamente i cittadini umbri potranno votare, a differenza degli altri Italiani, e quindi chi ha preferito la poltrona alla dignità ha le ore contate. Pd e M5S non possono scappare dai cittadini per sempre. Dopo 50 anni di sinistra - ha concluso - in Umbria c'è voglia di cambiare: non c'è trucco di palazzo che possa evitarlo».