«Il Governo gialloverde ha fallito, miseramente». A dirlo, in un'intervista al Corriere della Sera, è l'ex segretario del Pd Matteo Renzi, che attacca duramente Matteo Salvini. «Oggi potremmo cullarci nel ritornello: “Noi lo avevamo detto”. Il tempo è stato galantuomo davvero. Ma un leader non può solo commentare ciò che accade: deve dare una visione. Anche quando può creare polemica o divisione: ”if you decide, you divide”, mi ha insegnato Barack Obama». Dopo Beppe Grillo, che ha aperto la strada per un'alleanza trasversale che potrebbe accomunare M5s e Pd, con un ipotetico "partito del no" al voto anticipato, anche Renzi respinge l'idea delle elezioni. «Io ritengo che andare a votare con questo sistema istituzionale, con questo ministro dell’Interno, con il rischio dell’aumento dell’Iva sia assurdo», ha affermato. Da qui l'appello a tutte le forze politiche, «quelle più vicine e quelle più lontane, ma tutte», affinché «prevalga il senso delle istituzioni». Un appello che apre a scenari finora smentiti dagli stessi protagonisti - in particolare Renzi e Luigi Di Maio, leader del M5s - e che appare come una mano tesa a chiunque sia deciso a non consegnare, con le elezioni, l'Italia in mano a Salvini. Però chiarisce: non è un invito rivolto esclusivamente al 5 Stelle, ma a chiunque - dalla Lega ai grillini, da Forza Italia alla sinistra radicale, dalle Autonomie ai sovranisti fino ai gruppi parlamentari del Pd - a creare un «governo istituzionale che permetta agli italiani di votare il referendum sulla riduzione dei parlamentari, che eviti l'aumento dell'Iva, che gestisca le elezioni senza strumentalizzazioni». «Per chi come noi pensa prima all’Italia che alla Ditta è il momento di dare una mano: una mano per evitare l’aumento delle tasse con un esecutivo istituzionale che impedisca la crisi economica e finanziaria. Sappiamo come gestire i conti pubblici - ha sottolineato Renzi - non sarà una manovra lacrime e sangue.S alvini ha preso il 17% e vuole decidere tutto da solo: non funziona così. E non ha senso trasformare l’Italia in un campo di battaglia per chi si odia. Prima mettiamo in sicurezza il nostro meraviglioso Paese, poi confrontiamoci in campagna elettorale e che vinca il migliore». L'appello di Dario Franceschini Nel dibattito è intervenuto anche l'ex ministro dem Dario Franceschini, che da Twitter ha lanciato un appello. «Dopo l’intervista di Matteo Renzi invito tutti nel Pd a discutere senza rancori e senza rinfacciarsi i cambiamenti di linea - ha scritto - Io lo farò. Anche perché in un passaggio così difficile e rischioso, qualsiasi scelta potrà essere fatta solo da un Pd unito e con la guida del segretario». L'affondo di Pietro Grasso L'ex presidente del Senato, intanto, invita le opposizioni a non votare la sfiducia al premier Giuseppe Conte, nonostante la notoria avversione al governo gialloverde. «Non vedo perché io e tutti i senatori di opposizione (di LeU, del Misto, del Pd, ma anche di centrodestra) dovremmo trasformarci nei “volenterosi carnefici” al servizio di Salvini, e votare allegramente l’assurdo di una mozione di sfiducia al Governo presentata da ministri tuttora ipocritamente e vergognosamente in carica e che intendono rimanere tali fino al giorno delle elezioni - ha sottolineato - Non vedo perché le opposizioni dovrebbero fare il lavoro sporco di un gruppo parlamentare che rappresenta il 17% del voto delle elezioni di marzo 2018.Facendo i conti, basta poco per impedirlo. Preso dalla brama di potere Salvini ha fatto un errore: ha presentato una mozione di sfiducia potendo contare solo sui suoi 58 voti. Per questo chiedo ai senatori e alle senatrici di opposizione - noi che mai avremmo potuto votare la fiducia a Conte - di non partecipare al voto sulla mozione di sfiducia presentata dalla Lega. Disinneschiamo questa sciagurata pazzia voluta da Salvini con gli strumenti propri della democrazia parlamentare: oggi infatti Salvini non ha i numeri per rendere il Parlamento ostaggio dei suoi desiderata, né per disporre delle Istituzioni a suo piacimento, tra un comizio machista e un cocktail in spiaggia». Se la mozione proposta dalla Lega sarà votata solo dalla maggioranza (Lega e 5 Stelle), Conte, ha spiegato Grasso, non potrà essere sfiduciato. «Politicamente dovrà ovviamente dimettersi, e sarà necessario un governo elettorale (non deve essere Salvini a gestire dal Viminale le elezioni, come ho spiegato ieri) ma i tempi della crisi passeranno dalle mani di Salvini a quelle, istituzionalmente corrette, del presidente del Consiglio e soprattutto del presidente della Repubblica - ha concluso - Non diamo noi per primi “pieni poteri” in questo momento di crisi a Matteo Salvini. Troppo a lungo ci siamo fatti imporre l’agenda: è il momento di cambiare musica». Il M5s valuta l'opzione Intanto, all'appello di Grillo ha risposto presente proprio Di Maio, che ieri su Facebook commentava le parole del fondatore del Movimento. «Beppe è con noi ed è sempre stato con noi! Il vero cambiamento è il taglio dei parlamentari - ha sottolineato - Le vere elezioni si fanno con 345 poltrone in meno. Serve cambiare. E subito». E Roberta Lombardi (M5s), capogruppo in regione Lazio, dirigente storica del Movimento, si dice d'accordo con l'idea di un governo del presidente, «anche con il Pd», confida a Repubblica. «Deve essere chiaro che se si va al voto a ottobre, il primo effetto dell'ingordigia di Salvini sarà questo - ha affermato - Io, dopo aver governato con la Lega penso di poter andare d’accordo». La replica di Salvini E non si è fatta attendere la risposta di Salvini. «Inciuci, giochetti di palazzo, governi tecnici o “di scopo” (?) non fermeranno la voglia degli Italiani di un governo finalmente forte, chiaro, libero, per tornare a correre, per l’Italia dei sì - ha replicato - Governo Renzi-Grillo-Boschi-Fico??? Le pensano tutte pur di salvare la poltrona! Andiamo avanti amici, per loro prima la poltrona, per noi prima gli italiani».   [embed]https://twitter.com/matteosalvinimi/status/1160445793238704130?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1160445793238704130&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.tgcom24.mediaset.it%2Fpolitica%2Fsalvini-un-governo-tra-renzi-e-m5s-da-film-dell-orrore-spero-in-mattarella-no-a-inciuci-e-giochi-di-palazzo-_3225412-201902a.shtml[/embed]   E poi aggiunge: «Tasse ridotte al 15% per milioni di lavoratori italiani, pace fiscale con Equitalia per milioni di Italiani, nessun aumento dell’Iva ma riduzione delle tasse sulla casa. La nostra manovra economica è già pronta, a Renzi interessa solo perder tempo per salvare la poltrona».