E’ l’ultimo giorno di “scuola” per il governo, eppure potrebbe essere non una festa ma un momento difficile. Anche se nelle previsioni la maggioranza non dovrebbe correre eccessivi rischi, due sono le questioni che tengono alta l’attenzione. DECRETO SICUREZZA BIS A mezzogiorno al Senato inizia la discussione sul decreto sicurezza bis, il provvedimento bandiera della Lega sulla quale sembra intenzionata a porre la fiducia. Sebbene i voti necessari non dovrebbero mancare a preoccupare Matteo Salvini è la situazione del M5S. Tecncamente basta l’approvazione della metà dei senatori più uno. 165 voti. Ma si da per certa la contrarietà di 7 grillini in disaccordo con le indicazioni del gruppo di Di Maio. Una pattuglia di irriducibili in direzione ostinata e contraria anche con lo stesso Movimento che ha rivendicato più volte come una sua vittoria la possibilità di confiscare le navi Ong che operano nel mediterraneo. Il governo può contare in sostituzione sull’appoggio dei transfughi di Forza Italia capitanati da Giovanni Toti e di Fratelli d’Italia. Non è un mistero che la Meloni ripropone da tempo il blocco navale e i forzisti chiedono più soldi per le forze dell’ordine. Poche chance per l’opposizione, ridotta al no di Pd, Leu e Svp. QUESTIONI SIMBOLICHE La strada del provvedimento dunque  ha pochi ostacoli e tutto si riduce a questioni simboliche. Quello che teme Salvini è di scendere sotto la cifra di 161 voti di maggioranza. Nessun riflesso pratico ma il segno che alla ripresa dei lavori parlamentari si continuerà a parlare di crisi. TAV Discorso diverso sulla Tav. Solo i 5Stelle sono contrari. Solo il loro No non inficerà la decisione di portare avanti i lavori, ma si troverebbero davanti ad un’inedita convergenza Pd-Lega, una maggioranza a geometrie variabili che non ha certezze di reggere alla nuova stagione autunnale.