Dl sicurezza. L’Ufficio delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera, alla luce dell’ostruzionismo messo in atto dal pd, che sta rallentando le votazioni sugli emendamenti al decreto sicurezza bis, ha deciso - come prevede il regolamento - di contingentare i tempi e assegnare 5 minuti a gruppo per intervenire su ogni proposta di modifica da votare. Lo riferisce, al termine della riunione, il presidente della Affari costituzionali, Giuseppe Brescia ( M5s), illustrando quindi il nuovo timing: l’esame riprenderà alle 14,15 per proseguire fino all’avvio dell’Aula e poi a seduta terminata, in serata, fino alle 22,30.

Corsa contro il tempo. Idem domani, e così anche nella giornata di giovedì e ove necessario venerdì, per «essere in Aula come da calendario lunedì 22 luglio». la presidente della Giustizia, Francesca Businarolo, nel motivare la necessità di contingentare i tempi, ha spiegato: «Fino ad ora, tra ieri ed oggi, le commissioni hanno lavorato per 10 ore, votando circa 20 emendamenti. Se si procedesse così servirebbero oltre 140 ore di lavoro per esaminare i circa 300 emendamenti ancora da votare».

Rivolta Dem. La decisione ha immediatamente provocato la reazione del Pd che non ci sta e accusa la maggioranza, e in particolare il presidente della Affari costituzionali, Giuseppe Brescia, di un «atto di protervia assoluta» e di negazione dei «diritti delle opposizioni».

Brescia respinge le accuse: «La decisione è stata presa sulla base del regolamento e non è assolutamente arbitraria o irragionevole», replica.

Il Dl sicurezza bis arriva dopo una serie di polemiche che hanno attraversato la stessa maggioranza di governo.

Nato all’indomani dello scontro sugli sbarchi da un’iniziativa della Lega, il dl sicurezza bis ha creato scetticismo e malumore tra le fila dei parlamentari grillini soprattutto per quel che riguardava l’aumento delle multe per chi soccorre i migranti.