«Gli assenti hanno sbagliato. I Fava è gli Orlando hanno sbagliato». Nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci, Matteo Salvini punta il dito contro chi ha deciso di non partecipare al consueto appuntamento commemorativo che ogni anno si svolge all’interno del bunker dell’Ucciardone, a Palermo. Ma chi non c’è ha semplicemente scelto di ricordare il giudice Giovanni Falcone altrove, anche in polemica col ministro dell’Interno.

Come il presidente dell’Antimafia all’Ars, Claudio Fava, a Capaci insieme a Libera, al Centro Impastato e all’Arci. «Se bisogna trasformare una giornata di memoria e di lotta in una platea applaudente al Grande Fratello se la facciano da soli, io sono stufo di messe cantate. Io penso che i nostri morti li confortino le parole dei vivi», dice il figlio di Pippo Fava, il giornalista assassinato da Cosa nostra nel 1984.

E lontano dall’aula bunker si è tenuto anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, per evitare di incrociare Matteo Salvini. «Ho accolto, com’era doveroso, il presidente della Camera Fico e il presidente del Consiglio Conte e adesso mi recherò in piazza Magione con i ragazzi di Palermo che celebrano il 23 di maggio per dire grazie a chi ha dato la vita per combattere la mafia», commenta il primo cittadino palermitano.

«Mi ero augurato che qualsiasi presenza istituzionale oggi a Palermo e all’Aula Bunker non si trasformasse in occasione per comizi pre- elettorali. Ho appreso che purtroppo non sarà così», spiega Orlando. Tra gli assenti, anche il presidente della Regione, Nello Musumeci.

Per il capo della Lega qualcuno «non ha capito che bisogna combattere tutti insieme. Se qualcuno di sinistra non è venuto o se ne è andato perché c’era Salvini si è perso lui qualcosa. Una giornata di speranza, di giovani, di lotta alle mafie».